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Culti: ogni domenica alle ore 10,00

Michael Jonas

La Comunità Evangelica Luterana di Roma

Nascita

La Comunità Evangelica Luterana di Roma risale a quasi 200 anni fa. La sua storia cominciò nel 1817, con una celebrazione a casa del segretario della Legazione prussiana presso la S. Sede, Christian Josias Bunsen, per ricordare il 3° centenario della Riforma di Lutero.  Con quell’evento si dette voce alla richiesta di un proprio culto in tedesco; i partecipanti espressero anche l’auspicio che i loro nipoti potessero celebrare il successivo quarto centenario, nel 1917, in una propria chiesa a Roma.

Cosa, quest’ultima, che non fu possibile attuare nella città del Papa. Altre cose, invece, poterono essere fatte. Per esempio, il Re di Prussia, Federico Guglielmo III, inviò a Roma, nel 1819, il primo pastore evangelico, Heinrich Eduard Schmieder. Inoltre, Christian Bunsen, dopo essere diventato ambasciatore di Prussia, eresse, al pianterreno della sua residenza di Palazzo Caffarelli, sul Campidoglio, una cappella. In tal modo, sotto la protezione della Legazione prussiana, nei successivi cento anni si poté celebrare il culto protestante a Roma.

Quando, nel 1870, Roma divenne capitale dell’Italia unita, fu possibile, per la prima volta, costruire anche chiese non cattoliche. Quest’idea spinse ad agire anche i luterani tedeschi di Roma; ma la comunità era troppo piccola e mancava di mezzi finanziari per lo scopo. L’iniziativa di un progetto di chiesa partì infine dalla Germania, dove, nella seconda metà del XIX sec., singoli individui e associazioni si prodigarono, nelle zone della diaspora, per raccogliere offerte per il progetto. Così, nel 1899 fu acquistato, in via Toscana, un lotto di quelli che erano stati i giardini di Villa Ludovisi, affinché servisse da terreno per edificare la chiesa.

L’Imperatore Guglielmo II, che all’inizio era stato contrario al progetto, si tramutò in un suo sostenitore decisivo e incaricò l’architetto Franz Heinrich Schwechten di elaborare un progetto. Schwechten è famoso soprattutto per la chiesa Kaiser Wilhelm-Gedächtniskirche [Chiesa della Rimembranza dell’Imperatore Guglielmo] di Berlino. Il progetto, assecondando la volontà di Guglielmo II, prevedeva una chiesa sfarzosa, che avrebbe dovuto esprimere la forte consapevolezza di sé dei protestanti tedeschi nella Roma cattolica. Per tale ragione, non per caso le campane hanno il suono di quelle della Chiesa del Castello di Wittenberg, vale a dire di quelle della chiesa cui, nel 1517, Martin Lutero affisse le sue 95 Tesi. Nel 1911 fu posta la prima pietra della chiesa, che, dopo l’interruzione dei lavori, dovuta alla I Guerra Mondiale, poté essere inaugurata nel 1922. La chiesa, più tardi detta “Christuskirche”, perché chiesa dedicata a Cristo, costituisce fino ad oggi il punto centrale della vita della comunità.

Vita di comunità, oggi

La comunità ha circa 500 membri, che vivono a Roma e in tutto il Lazio. Perfino la Sardegna fa parte del territorio della comunità. Le forme in cui sono vissute la fede e la comunione sono tante e diverse, così come tanti e diversi sono i membri di comunità.

Il centro della vita comunitaria è costituito dal culto, che si celebra la domenica alle h. 10. Di norma è in tedesco, ma la predica è tradotta in italiano ed è disponibile, stampata, all’inizio del culto. Inoltre, la seconda domenica del mese, alle h. 17, si celebra il culto in italiano, preceduto, alle h. 16.30, da un concerto d’organo. Anche il notiziario della comunità appare in entrambe le lingue.

Espressione importante della loro fede è, per i membri della comunità, l’attività diaconale. Dal 1885 esiste l’Unione Femminile, che si dedica da allora a compiti caritativi. Oggi, fanno parte dell’Unione, per la maggior parte, persone anziane, che s’incontrano ogni settimana per scambiare idee e sostenersi l’un l’altro; ogni anno, prima dell’Avvento, fanno corone dell’Avvento e organizzano un grande Bazar, il cui ricavato va ai compiti di diaconia. Ogni due settimane, membri della comunità organizzano una colazione per i poveri del quartiere, che offre anche la possibilità di parlare con gli altri e di ricevere del vestiario. Inoltre, si aiutano materialmente, con abbigliamento per bambini o pannolini, genitori giovani di famiglie di migranti, nuovi a Roma, che desiderano ambientarsi qui . Anche l’attività coi bambini e i giovani ha un ruolo importante, non per ultimo perché della comunità fa parte un aumentato numero di famiglie giovani. Queste s’incontrano nel gruppo dei piccolissimi e in quello di gioco oppure, una volta al mese, in occasione del culto dei bambini. Per i giovani ci sono le lezioni preparatorie alla Confermazione, che viene celebrata dopo un anno di corso.

Poiché la giurisdizione della comunità è vasta e, spesso, i percorsi per arrivare in chiesa sono lunghi e faticosi, le persone che vivono in una stessa zona o in un medesimo quartiere si incontrano nei cosiddetti “vicinati”. Lì si gusta l’essere in comunione, si mangia insieme e si discutono argomenti della vita e della fede.

La comunità ha anche un coro, diretto da un maestro italiano, che attira anche altre persone, oltre i membri della comunità. Tutti sono invitati a cantare nel coro e a usare le possibilità di incontro che ne risultano.

Impegno ecumenico

Come Chiesa luterana di minoranza, inserita in un contesto per la maggior parte cattolico, e sita vicinissimo al Vaticano, l’impegno ecumenico rappresenta, per la comunità di Roma, sia una sfida speziale sia una grande opportunità. È qualcosa che sta a cuore ai membri della comunità: molti di loro sono sposati con cattolici; amici e colleghi spesso sanno poco della tradizione luterana. A maggior ragione, quindi, è importante conoscere la propria specificità e comunicarla, così come lo è curare e continuare a sviluppare i rapporti, ottimi, con le altre chiese cristiane di Roma, prima tra tutte quelle cattoliche. Uno dei passi più significativi, su questa strada, fu senza dubbio la visita di Papa Benedetto XVI nella chiesa luterana, nel marzo 2010, durante la quale fu celebrato un culto comune. Entrambe le parti, in quell’occasione, posero l’accento sulle cose che costuiscono già patrimonio comune, che vanno approfondite e rafforzate. Già Giovanni Paolo II, nel 1983, aveva predicato dal pulpito di questa chiesa. Oltre agli ottimi contatti col Vaticano, sussistono anche molteplici rapporti con la Chiesa valdese, con la parrocchia cattolica di lingua tedesca di S. Maria dell’Anima a Roma, con le Chiese protestanti anglofone, con la Diocesi di Roma e con le parrocchie cattoliche del quartiere. Fondamento di questa rete ecumenica sono i rapporti personali, sostenuti da mutua fiducia e dalla disponibilità a imparare gli uni dagli altri. Uno scorcio del ricco patrimonio di esperienze ecumeniche, che contraddistingue la comunità di Roma, è offerto dalla pubblicazione, apparsa quest’anno, a cura di Jürgen Krüger e, Jens-Martin Kruse Ecumenismo a Roma. Esperienze, incontri e prospettive della Comunità Evangelica Luterana di Roma, Karlsruhe 2010 (ted./it.)

La comunità di Roma è responsabile per i territori del Lazio, Umbria e Sardegna.