
Luterani e ortodossi: dichiarazione comune sullo Spirito Santo
Luterani e ortodossi pubblicano dichiarazione comune sullo Spirito Santo, marcando progresso significativo nel dialogo ecumenico internazionale.
Storico documento teologico a nell’anniversario del Concilio di Nicea
Il 6 giugno 2025, in occasione del 1700° anniversario del Concilio di Nicea, la Federazione Luterana Mondiale (LWF) ed il Patriarcato Ecumenico hanno pubblicato una Dichiarazione Comune sullo Spirito Santo, la Chiesa e il Mondo.
Un documento storico ed un passo significativo nel dialogo ecumenico che segue la precedente Dichiarazione Congiunta sul “Filioque”.
Lavoro comune
La dichiarazione è stata preparata dalla Commissione Internazionale Congiunta per il Dialogo Teologico tra la Federazione Luterana Mondiale ed il Patriarcato Ecumenico e segue i lavori tenuti nelle ultime settimane di maggio a Cipro.
La Commissione rappresenta uno strumento importante per il dialogo teologico tra luterani e ortodossi.
Un dialogo volto al superamento delle divisioni storiche attraverso la comprensione reciproca e la ricerca di punti di convergenza dottrinale.
Il documento offre una riflessione condivisa sul ruolo dello Spirito Santo nella creazione, nella liturgia e nella missione della Chiesa nel mondo.
Ed affronta tematiche di fondamentale importanza per entrambe le tradizioni cristiane.
Tra creazione ed “economia” della Salvezza
Luterani e ortodossi affermano insieme nel Credo Niceno-Costantinopolitano che Dio è il Creatore dell’universo. Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque durante la creazione (Gen 1:2), e il Credo stabilisce che lo Spirito Santo è Signore e Datore di Vita.
L’azione del Dio Trino sulla creazione procede dal Padre attraverso il Figlio ed è perfezionata nello Spirito Santo. Il Padre è la causa preliminare dell’essere, il Figlio è la causa creativa che porta all’esistenza tutti gli esseri, mentre lo Spirito Santo è la causa perfezionante che dà vita e santifica la Creazione.
Il documento sottolinea come il mondo caduto necessiti della presenza risanatrice dello Spirito Santo, citando San Paolo: “la creazione aspetta con impazienza la rivelazione dei figli di Dio” (Rom 8:19). L’attività perfezionante dello Spirito Santo dà significato alla vita del mondo, sostenendo e rinnovando la vita affinché il mondo possa comunicare con Dio.
L’Impegno Ecologico e la Cura del Creato
Un aspetto particolarmente rilevante della dichiarazione riguarda l’impegno ecologico. Il documento evidenzia come nel mondo odierno la connessione tra esseri umani e ambiente naturale sia stata messa gravemente in pericolo dall’avidità umana. Questa connessione necessita di un rinnovamento radicale, ripristinando l’armonia di fede e amore e anticipando la sua perfezione escatologica nello Spirito Santo.
La dichiarazione sottolinea l’importanza degli esseri umani per il destino del mondo naturale, basata sul loro rinnovamento ricevuto dallo Spirito Santo nella salvezza e manifestato nell’amore. L’amore oblativo di Dio promuove quell’amore reciproco del prossimo che si estende anche verso l’ambiente naturale.
Lo Spirito Santo nella Liturgia e nei Sacramenti
Il documento dedica ampio spazio al ruolo dello Spirito Santo nella liturgia e nella vita sacramentale della Chiesa. Ortodossi e luterani affermano insieme il ruolo centrale dello Spirito Santo nella vita, testimonianza e missione della Chiesa.
Particolare attenzione viene data all’epiclesi eucaristica (invocazione dello Spirito Santo), descritta come parte importante nella condivisione del pane (anafora) che normalmente segue il ricordo (anamnesi) delle le Parole dell’Istituzione.
Mentre era una preghiera eucaristica universale nella Chiesa Orientale, era assente nel rito occidentale fino a tempi recenti, ma ora è stata riscoperta da molte chiese luterane.
La dichiarazione chiarisce che attraverso l’azione dello Spirito Santo il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Cristo nella celebrazione eucaristica, e che “i cambiamenti che avvengono nell’Eucaristia sono compiuti dallo Spirito Santo”.
L’Epiclesi nella Vita della Chiesa
Oltre alla liturgia eucaristica, la dichiarazione esamina come simili invocazioni dello Spirito Santo permeino la vita della chiesa sia all’interno che oltre le liturgie. Esempi comuni di epiclesi non-eucaristiche in entrambe le tradizioni includono il battesimo, l’ordinazione e la cresima o confermazione.
Il documento cita una preghiera ortodossa particolarmente significativa rivolta allo Spirito Santo: “O Re celeste, Consolatore, Spirito di verità, che sei ovunque presente e riempi tutte le cose, Tesoro di ogni bene e Datore di vita: vieni e dimora in noi, purificaci da ogni peccato e salva le nostre anime, o Buono“. Questa preghiera può essere pienamente affermata anche dai luterani.
Lo Spirito Santo nel mondo contemporaneo
La dichiarazione affronta anche la presenza dello Spirito Santo nel mondo oltre i confini ecclesiali. Mentre il Nuovo Testamento descrive ordinariamente l’opera salvifica dello Spirito Santo come mediata dai seguaci di Cristo, esistono altre istanze in cui Dio agisce in modi straordinari e immediati per condurre le persone a Cristo, come esemplificato dalla conversione di Paolo sulla strada di Damasco.
Il documento riconosce che lo Spirito Santo agisce anche in modi che non sono specificamente salvifici ma possono comunque essere profondamente significativi per le persone e per il mondo, creando, sostenendo, purificando, illuminando e santificando.
Raccomandazioni pratiche per le Chiese
La dichiarazione si conclude con diverse raccomandazioni pratiche:
- Epiclesi Eucaristica: Le chiese luterane che non hanno istituito l’epiclesi nelle loro liturgie eucaristiche sono incoraggiate a farlo, mentre quelle che l’hanno resa opzionale dovrebbero usarla più regolarmente.
- Partecipazione dei Fedeli: Le chiese ortodosse che recitano l’epiclesi silenziosamente sono invitate a considerare di dirla ad alta voce per l’edificazione dei laici.
- Ecclesiologia Eucaristica: Viene suggerito lo sviluppo di un’ecclesiologia eucaristica ed epicletica che faciliterebbe la comprensione tra luterani e ortodossi.
- Festa della Creazione: Il documento invita le chiese ad approfondire la connessione tra creazione e fede trinitaria, supportando gli sforzi per stabilire una Festa della Creazione ecumenicamente celebrata.
- Credo Niceno: Si raccomanda che tutte le chiese luterane che non lo fanno già inizino a usare traduzioni del Credo Niceno basate sul testo greco originale, senza il filioque.
Significato ecumenico
Questa dichiarazione comune rappresenta un passaggio storico nel dialogo ecumenico tra luterani e ortodossi.
Come affermato insieme, “lo Spirito Santo apre continuamente vie di riconciliazione all’interno della Chiesa e nel mondo“: ogni celebrazione della liturgia è una partecipazione alla Pentecoste.
Il documento evidenzia convergenze teologiche significative tra le due tradizioni ed offre anche una base solida per ulteriori sviluppi nel dialogo ecumenico aprendo nuove possibilità per la collaborazione e l’unità cristiana.
L’enfasi posta sulla cura del creato e sulla responsabilità ecologica dimostra inoltre come il dialogo teologico possa affrontare le sfide del tempo presente, offrendo una prospettiva concreta, spirituale e teologica alle urgenti questioni ambientali del nostro tempo.

Premio LEKKJ 2025 a Genova
Il Premio LEKKJ 2025 va a Ophir Yarden del Rossing Center per il dialogo interreligioso in Medio Oriente.
12 giugno ore 19
Ad accoglie la cerimonia di premiazione del prestigioso Premio LEKKJ per il dialogo cristiano-ebraico la Scuola Germania di Genova in Via Maragliano 1 . L’evento, organizzato dalla Commissione Luterana Europea Chiesa ed Ebraismo (LEKKJ) in collaborazione con la Chiesa Evangelica Luterana in Italia, rappresenta un momento significativo per il dialogo interreligioso internazionale.
Ophir Yarden: una vita in dialogo
Il vincitore del Premio LEKKJ 2025 è Ophir Yarden, rappresentante del Rossing Center for Education and Dialogue di Gerusalemme. Con una carriera trentennale nel campo del dialogo interreligioso e dell’educazione ebraica, Yarden si è distinto come docente senior e direttore di “ADAShA: The Jerusalem Center for Interreligious Encounter”.

La sua dedizione al dialogo si manifesta nell’insegnamento degli studi ebraici presso istituzioni cristiane in Israele e Palestina, dove ha formato generazioni di studenti cristiani e musulmani provenienti principalmente dal Nord America, Germania e Sud-Est asiatico. I suoi corsi affrontano temi cruciali come le scritture condivise, il giudaismo del Secondo Tempio, l’Israele moderno e le risorse religiose per la pace.
Impegno personale per l’integrazione
L’impegno di Ophir Yarden per il dialogo interreligioso va oltre la sfera professionale. La sua scelta di iscrivere i propri figli in scuole ebraico-arabe bilingui di Gerusalemme testimonia una dedizione personale alla convivenza pacifica. In queste istituzioni, ha anche sviluppato un programma pionieristico per facilitare l’integrazione di bambini ebrei provenienti da famiglie religiose.
Yarden collabora inoltre con gruppi diversificati di ebrei e palestinesi, cristiani e musulmani che viaggiano insieme in Terra Santa per conoscersi reciprocamente ed esplorare le loro affinità culturali e spirituali.
Il Rossing Center: Un ponte tra le religioni
Il Rossing Center, fondato nel 2006 a Gerusalemme, rappresenta un’organizzazione interreligiosa dedicata alla costruzione della pace. Con uno staff eterogeneo israelo-palestinese composto da ebrei, cristiani e musulmani, il centro coinvolge annualmente oltre 10.000 persone nelle sue diverse attività educative.
Intitolato alla memoria di Daniel Rossing, esperto delle comunità cristiane in Terra Santa e fondatore del primo Centro per le Relazioni Ebraico-Cristiane di Gerusalemme, il centro opera con la convinzione che pace, comprensione e rispetto tra le tre religioni abramitiche siano elementi essenziali per la convivenza.
La Commissione LEKKJ: Storia e missione
La Commissione Luterana Europea Chiesa ed Ebraismo (LEKKJ) è un’organizzazione ecumenica fondata a Christiansfeld, in Danimarca, nel 1976. Tra i membri fondatori figurano la Chiesa evangelica luterana unita di Germania (VELKD) e il Comitato nazionale tedesco della Federazione luterana mondiale (DNK-LWF).
Il Premio LEKKJ viene assegnato annualmente per riconoscere l’impegno internazionale nel dialogo cristiano-ebraico, rappresentando uno dei riconoscimenti più prestigiosi in questo campo. La scelta di premiare Ophir Yarden sottolinea l’importanza del suo contributo al dialogo interreligioso e alla pace in Medio Oriente.
La cerimonia di premiazione
L’evento del 12 giugno sarà ospitato dalla Scuola Germania di Genova, con il supporto della preside Vicky-Marina Schmidt. La cerimonia prevede un discorso solenne in lingua inglese da parte del premiato e sarà arricchita dalla performance musicale del coro Shlomot di Genova, diretto da Laura Dalfino.
A rappresentare la Chiesa Evangelica Luterana in Italia sarà la Pastora Luterana della Comunità di Genova, la teologa Jutta Sperber, confermando l’importanza dell’evento per la comunità religiosa italiana e internazionale.
L’importanza del dialogo interreligioso oggi
In un contesto mondiale caratterizzato da tensioni e conflitti, iniziative come il Premio LEKKJ e il lavoro del Rossing Center assumono un’importanza particolare. Il riconoscimento a Ophir Yarden evidenzia come l’educazione e il dialogo interreligioso possano contribuire concretamente alla costruzione di società più inclusive e pacifiche.
L’evento di Genova rappresenta quindi non solo una celebrazione del lavoro di Yarden, ma anche un momento di riflessione sull’importanza del dialogo tra diverse tradizioni religiose per la pace mondiale.

Chiesa luterana di Capri: tornano i pastori in residenza
La chiesa luterana di Capri accoglie pastori in residenza: culti estivi, ascolto e visite in tre lingue diverse.
Terza edizione
Anche quest’anno ci sarà la chiesa aperta a Via Tragara con il progetto “residenza per pastori”.
Ispirato dal concetto della residenza per artisti, la Comunità Evangelica Luterana di Napoli, che gestisce la Chiesa Luterana di Capri, ha deciso di ridare vita a questa chiesa unica, invitando pastori, predicatori e anche 2 giovani studenti di teologia, per assicurare la celebrazione di culti domenicali per tutto il periodo estivo. I “pastori in residenza” restano per un periodo di circa 2 settimane, dove trovano una sistemazione semplice nella sacrestia della chiesa. In cambio sono presenti in chiesa per almeno 2 ore al giorno al fine di accogliere chi ha esigenza di un colloquio personale con un pastore luterano o semplicemente chi vuole sapere di più della ricca storia della chiesa.

Capri divenne un centro di attrazione anche per i viaggiatori internazionali verso la metà e la fine del XIX secolo. A differenza di oggi, non ci si affrettava a consumare l’isola in una o due giornate, ma si trascorrevano lunghi periodi, soprattutto invernali, sull’isola. All’epoca si sentiva l’esigenza di professare la propria confessione anche all’estero: 1899 veniva inaugurata la Chiesa Evangelica a Via Tragara, voluta e finanziata da un gruppo di imprenditori tedeschi di Francoforte. Oggi la chiesa, che in questo anno festeggia il suo 125 anniversario, è curata dalla Comunità Evangelica Luterana di Napoli, che dal 2006 gestisce la Chiesa Evangelica Tedesca a Via Tragara.
Quest’anno saranno presenti a Capri nove pastori e predicatori, che animeranno questo luogo con la loro presenza, offrendo visite guidate alla chiesa e preghiere per turisti e visitatori provenienti da tutto il mondo. I culti si svolgeranno nella lingua più idonea, secondo la comunità presente e secondo le conoscenze linguistiche del pastore: italiano, tedesco o inglese.


CELI in ascolto: dal 9 giugno
La CELI inaugura uno spazio di ascolto online: fede, ascolto e tecnologia per costruire relazioni autentiche e significative.
Oltre bot e algoritmi
A partire dal 9 giugno 2025, nella sezione italiana di questo sito sarà attivo un nuovo spazio di ascolto online (il link sarà attivo dal 9 giugno), pensato per chi desidera avvicinarsi alla Chiesa, confrontarsi su domande di fede o semplicemente essere ascoltato. In un’epoca dominata da bot, algoritmi e intelligenze artificiali, la CELI lancia un segnale forte e chiaro: dietro una Chiesa, anche online, ci sono persone vere, competenti e pronte ad ascoltare.

Una risposta ai bisogni di relazione nell’era digitale
Questa iniziativa nasce da una crescente consapevolezza: sempre più persone cercano contatto con la CELI. Alcune per iniziare un percorso di fede, altre per condividere una riflessione, altre ancora per trovare uno spazio dove poter esprimere liberamente dubbi, emozioni e interrogativi spirituali. Lo spazio di ascolto risponde a questa esigenza: non un servizio psicologico, ma un servizio di ascolto e accoglienza pastorale e comunitaria, radicato nella vocazione della Chiesa a creare relazioni significative.
Una tradizione che viene dalla… Riforma
Questa apertura verso l’ascolto ha radici profonde.
Uno dei frutti più rivoluzionari della Riforma luterana fu proprio il passaggio da una fede passiva a una fede attiva, consapevole e partecipata.
La Riforma ha dato voce alle domande, ha incoraggiato il confronto diretto con la Parola e con la comunità.
Lo spazio d’ascolto della CELI si inserisce in questa eredità storica: non è solo un canale digitale, ma un’espressione viva della responsabilità che ogni credente ha nell’edificare relazioni di cura e condivisione.

L’uso umano della tecnologia: voce e parola al centro
Attraverso una finestra visibile sulla homepage della sezione italiana del sito CELI, sarà possibile inviare messaggi scritti o vocali.
Saranno adottati strumenti tecnici per evitare l’abuso da parte di bot o spam automatici: o l’uso strumentale dell’anonimato.
L’obiettivo è valorizzare la tecnologia per costruire ponti reali, non per replicare automatismi senz’anima.
Non solo crisi: un servizio per chi cerca, domanda, costruisce
Il servizio non è pensato esclusivamente per situazioni di disagio o crisi spirituale, ma per chi è in cammino, chi cerca un confronto profondo, chi sente che la fede si costruisce attraverso le domande.
Si rivolge a chi vuole scoprire o riscoprire la comunità luterana, soprattutto nei territori dove la presenza fisica di una comunità è difficile da raggiungere.
La tempistica? Proprio per rispondere ad una vocazione protestante, di ascolto e cura delle relazioni, la risposta alle richieste avverrà secondo una tempistica non standardizzata.
Secondo il principio: immediate listening, human response, ovvero in maniera attenta e adeguata al tipo di richiesta che verrà inviata.
La Chiesa presente nella diaspora, vicina a chi cerca
Come ha dichiarato Gianluca Fiusco, responsabile della comunicazione CELI, “la Chiesa Luterana è una diaspora, nel senso che è disseminata nella Penisola“, ma questo non significa distanza o assenza.
Lo spazio d’ascolto è una risposta concreta ai limiti geografici e alla solitudine contemporanea, senza rinunciare alla profondità e all’umanità della fede cristiana condivisa.

Umanità, ascolto e tecnologia per una fede condivisa
Non si tratta infine di un surrogato delle relazioni reali, ma un’estensione possibile e credibile della cura d’anime, del dove la tecnologia è al servizio dell’umanità, e non il contrario. È un gesto di fiducia nelle domande delle persone, nella loro sete di senso e relazione, e nella possibilità che anche il digitale possa diventare luogo di testimonianza concreta della fede.

Pentecoste 2025: culto in eurovisione da Napoli
L’iniziativa, del programma Protestantesimo, su Rai 3 l’8 giugno, con pastori e pastore delle Chiese evangeliche campane.
Pentecoste
Si tratta di una delle feste più importanti del calendario cristiano: celebra la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e rappresenta la nascita della Chiesa.
Un appuntamento che annuncia comunione, apertura, diversità riconciliata.
E proprio all’insegna di questa ricchezza spirituale, domenica 8 giugno 2025, alle ore 10:00, Rai 3 trasmetterà in diretta eurovisione il culto evangelico di Pentecoste.
Dove c’è lo Spirito c’è libertà
Questo il tema del culto, tratto dalla seconda lettera ai Corinzi.
La celebrazione si terrà presso la Chiesa evangelica battista di Soccavo, a Napoli, e sarà il frutto di una collaborazione ecumenica tra diverse comunità protestanti del territorio.
Alla guida del culto, infatti, si alterneranno pastori e pastore delle chiese luterana, valdese, metodista, battista e dell’Esercito della Salvezza, offrendo così un’immagine concreta della pluralità e della comunione che lo Spirito rende possibile.
Tra i pastori e le pastore che presiederanno la liturgia, saranno presenti anche la pastora Kirsten Thiele, vice decana della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) e pastora della Comunità di Napoli, e il pastore Alberto Rocchini, della Comunità di Torre Annunziata.
La loro partecipazione rappresenta per la CELI un segno importante della vitalità delle nostre Comunità nel Sud Italia, dove la testimonianza di fede si intreccia con l’impegno sociale e culturale.
Testimonianza e condivisione
Secondo quanto riportato dall’agenzia NEV – Notizie Evangeliche, l’iniziativa vuole essere un momento di testimonianza e condivisione visibili per le Chiese protestanti italiane, che pur nella loro diversità, si riconoscono unite dall’annuncio evangelico.
La Pentecoste diventa così occasione per esprimere la comunione nello Spirito, superando barriere confessionali e culturali.
In Italia e all’estero
La Pentecoste, celebrata cinquanta giorni dopo la Pasqua, è una delle feste cristiane più ricche di simboli e tradizioni, spesso regionali e poco note al grande pubblico. Considerata il “compleanno delle Chiese” per il dono dello Spirito Santo agli apostoli, questa festività non è solo un momento teologico centrale per il cristianesimo, ma anche un caleidoscopio di usanze affascinanti che intrecciano spiritualità, natura e cultura popolare.

Fuoco e volo: lo Spirito Santo
Tradizionalmente, la Pentecoste è celebrata con simboli che evocano la discesa dello Spirito: fuoco e colomba. In passato, durante le funzioni religiose, dai soffitti delle chiese piovevano petali rossi o stoppa ardente, a rappresentare le “lingue di fuoco” della narrazione biblica.

In alcune chiese, una colomba di legno veniva calata dall’alto per simboleggiare lo Spirito Santo, anche se oggi questa immagine è meno evocativa.
Eppure, lo spettacolo dei sette milioni di petali di rosa che cadono dal Pantheon a Roma nel giorno di Pentecoste resta uno dei riti visivamente più potenti.

Il “Pfingstl” e il battesimo d’acqua
A Bischofsmais, nella Foresta Bavarese, il “Pfingstl“, un ragazzo coperto di foglie, simboleggia la rinascita della natura.
L’acqua, legata al battesimo e alle benedizioni, è protagonista nelle “feste della fontana“: qui, un tempo, il “pigrone di pentecoste” (Pfingstlümmel), veniva immerso per scherzo e purificazione.
Processioni tra cavalli e salti
Sempre in Baviera, la “Pfingstritt” di Kötzting vede 700 cavalieri in costumi tradizionali attraversare i paesaggi montani in memoria di un voto del 1412.

Ancora più singolare è la “Processione dei Salti” di Echternach, in Lussemburgo: migliaia di fedeli, saltellando al ritmo di una polka, percorrono chilometri per onorare San Villibrordo, in un rito riconosciuto come Patrimonio UNESCO.

Spose, betulle e burle notturne
Nel Münsterland, la “sposa di Pentecoste” guida una processione nuziale di ragazzi e ragazze, reminiscenza di antichi riti propiziatori.
In altre zone, la notte di Pentecoste è dedicata a burle e dispetti: oggetti spariscono dai cortili per riapparire in piazze o su tetti, retaggio di antichi riti di protezione.
Come l’abete è legato al Natale, la betulla lo è alla Pentecoste: così vengono appesi rami decorati sulle case delle amate come dichiarazione d’affetto.
Torniamo in Italia
La Chiesa battista di Soccavo non sarà solo il luogo fisico della trasmissione, ma anche simbolo dell’ospitalità e della cooperazione interconfessionale che caratterizzano l’ecumene italiana.
La liturgia, arricchita da canti, letture e meditazioni, sarà un’occasione per celebrare una fede che parla molte lingue e che cerca, nella diversità, l’armonia dello Spirito.
L’appuntamento è per domenica 8 giugno alle 10:00 su Rai 3: un culto che sarà visibile in tutta Italia e in diversi Paesi europei, portando con sé il soffio di una Pentecoste viva, attuale e condivisa.

Dialogo Luterano-Ortodosso a Cipro
Luterani e Ortodossi: si discute di sinodalità e primato a Cipro per promuovere il dialogo ecumenico e lacomprensione reciproca tra tradizioni diverse.
Sinodalità e primato
Dal 19 al 24 maggio 2025, a Larnaca (Cipro), si è svolta la prima sessione plenaria della 19ª Commissione Internazionale di Dialogo Teologico tra la Federazione Luterana Mondiale (FLM) e la Chiesa Ortodossa. L’incontro, ospitato dalla Chiesa Ortodossa di Cipro, ha avuto come tema centrale “Sinodalità e Primato”, argomenti di grande rilevanza ecclesiologica per entrambe le tradizioni.
Una storia che guarda al presente
La sessione si è aperta simbolicamente nel giorno in cui, 1700 anni fa, si ritiene abbia avuto inizio il Concilio di Nicea, sottolineando l’importanza storica del dialogo ecumenico.
La Segretaria Generale della FLM, Rev. Dr. Anne Burghardt, ha evidenziato come il recente documento congiunto sul “Filioque” abbia avuto un impatto significativo sulle chiese membri della FLM, stimolando una rinnovata riflessione trinitaria e un dialogo ecumenico più ampio.
Sfide e opportunità
Sotto la guida dei co-presidenti, il Vescovo Johann Schneider (Chiesa Evangelica della Germania Centrale) e il Metropolita Kyrillos di Krini (Patriarcato Ecumenico), i partecipanti hanno esplorato le basi teologiche della sinodalità e del primato attraverso prospettive bibliche, patristiche e contemporanee.
Il lavoro del dialogo teologico si è concentrato sull’esame dei fondamenti teologici della sinodalità e del primato attraverso approcci biblici, patristici e contemporanei. Particolare enfasi è stata posta sull’interpretazione della sinodalità, nonché sul ruolo dell’Eucaristia e del Battesimo nella vita della Chiesa. È stata inoltre riconosciuta l’importanza dei diversi livelli in cui si esprime la sinodalità: parrocchiale, locale (episcopale), provinciale ed ecumenico.
Il Prof. Dr. Dirk Lange, Segretario Generale Aggiunto per le Relazioni Ecumeniche della FLM, ha sottolineato l’importanza di questi temi in un’epoca segnata da forme di governo autocratiche e crescente polarizzazione, interrogandosi su come le chiese possano testimoniare un’autorità diversa, intesa come servizio.
Un cammino condiviso verso l’unità
Il dialogo ha coinvolto rappresentanti di diverse chiese luterane e ortodosse, tra cui il Prof. Martin Wallraff, che ha contribuito alle discussioni sull’interpretazione storica e patristica della sinodalità e del primato. Le sessioni hanno anche esaminato il ruolo dell’Eucaristia e del Battesimo nella vita della Chiesa e l’importanza dei diversi livelli in cui si esprime la sinodalità: parrocchiale, episcopale, provinciale ed ecumenico.
Questo incontro rappresenta un passo significativo nel cammino verso l’unità, affrontando questioni fondamentali per la comprensione reciproca e la collaborazione tra le tradizioni luterana e ortodossa.
Glossario
Per sinodalità si intende la partecipazione collettiva e distinzione dei fedeli alla vita della Chiesa. Per primato si intende la forma preminente di ministero che promuove l’unità e la responsabilità pastorale, manifestata a vari livelli della struttura ecclesiastica
Fonti
- https://orthodoxtimes.com/orthodox-and-lutheran-churches-met-in-larnaca-to-discuss-synodality-and-primacy/
- https://lutheranworld.org/news/lutheran-orthodox-commission-reconvenes-discuss-synodality-and-primacy

Teatro che include
Il sostegno luterano ai Teatri Tascabili porta arte e dignità tra i più fragili. Cultura che sorprende e trasforma.
Un festival artistico sorprendente
Nel cuore del Biellese si accende, ormai da nove anni, una meraviglia culturale diffusa: i Teatri Tascabili, un festival artistico capace di trasformare luoghi ordinari in palcoscenici straordinari.
Con oltre 1000 eventi realizzati dal 2017, il progetto porta arte, musica, teatro e cultura laddove nessuno se lo aspetta: scuole, RSA, carceri, biblioteche, fabbriche, persino ai semafori e nei mercati.
Quest’anno l’iniziativa rientra tra i 26 progetti sostenuti dall’otto per mille luterano.

L’arte che irrompe nella routine
Il principio fondante dei Teatri Tascabili è la sorpresa.

Gli artisti si presentano all’improvviso, con performance inattese che interrompono la quotidianità, generando stupore e meraviglia.

Proprio come sottolineava Maria Montessori, lo stupore è alla base dell’apprendimento e della crescita personale. Così, anche un’aula scolastica o una corsia ospedaliera possono diventare luoghi di bellezza e consapevolezza.

Ali Libere per chi è ai margini
Grazie al sostegno dell’otto per mille luterano, il festival quest’anno potenzia il progetto Ali Libere, un’azione che porta cultura e dignità nelle vite delle persone più fragili: detenuti, persone in situazioni di marginalità, ospiti di RSA o frequentatori di mense popolari. Un’arte accessibile, alta nella qualità e profonda nei significati, che accarezza l’anima e restituisce umanità.

Oltre i numeri, un sogno concreto
Quest’anno Teatri Tascabili (Artetè Ensemble) realizzeranno 230 appuntamenti in 45 comuni del Biellese, coinvolgendo oltre 18.000 persone.
Ma più dei numeri, ciò che conta è l’impatto umano e comunitario: creare un presidio culturale permanente, costruire legami, alimentare una coscienza collettiva capace di vedere la realtà con occhi nuovi.
L’otto per mille luterano: segno di fiducia e impegno
Sostenere i Teatri Tascabili significa credere in un modello di società inclusiva, dove l’arte è strumento di trasformazione sociale.

È ciò che l’otto per mille della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) rende possibile: piccoli segni, piccoli gesti, grandi cambiamenti.

Gaza: quando una chiesa deve alzare la sua voce?
La versione precedente di questo articolo ha suscitato un vivo dibattito, di cui siamo lieti. Per rispetto verso chi vi ha preso parte, vogliamo chiarire alcuni passaggi poco chiari, affinché il confronto possa proseguire e approfondirsi.
Quando e per chi?
Di fronte alla crisi a Gaza, i cristiani devono interrogarsi sul senso della fede e della propria testimonianza.
Quando e per chi dobbiamo alzare la voce e rompere il “silenzio diplomatico”?
La Chiesa è sempre stata chiamata a difendere gli ultimi, i maltrattati e i torturati. È la voce di coloro che attualmente non hanno voce – e questo può cambiare di volta in volta nel corso della storia. Abbiamo imparato dalla tragica storia della Germania durante il regime nazista che è sbagliato rimanere in silenzio e non opporsi all’ingiustizia quando la Chiesa si allea con l’ingiustizia, con il regime al potere. Invece di prendere le difese di coloro che subiscono un torto. Anche allora ci furono singole voci coraggiose che alzarono la voce in nome del Vangelo, che seguirono la parola di Dio, dai profeti a Gesù Cristo, per difendere coloro che non potevano difendersi da soli. Non si tratta di una dichiarazione politica, ma della necessità di proclamare la Parola di Dio, che chiede giustizia e pace. Sempre e ovunque.

Un dramma che ci chiama in causa
Oggi, nel pieno del disastro umanitario a Gaza, molte parole sembrano risuonare sempre più come cauti appelli diplomatici, invece che eco della radicalità evangelica.
Condanne sì, ma con molti distinguo. Eppure, è sotto gli occhi di tutte e tutti: la tragedia ha assunto le proporzioni di un genocidio. Non usare questo termine non ci protegge. Ci smaschera.
Il governo israeliano ha appena approvato la costruzione di 22 nuove colonie in Cisgiordania, la più vasta espansione degli ultimi decenni. Alcune sorgeranno dove Israele si era ritirata nel 2005. La strategia dichiarata? Espellere i palestinesi da Gaza e prenderne il controllo. Parole e fatti che non possiamo accettare in silenzio. Ulteriori attacchi agli Stati vicini, in “difesa preventiva”, stanno distruggendo tutti i negoziati di pace basati sul dialogo e sul superamento delle ostilità.
Mettere in pratica la Parola “disturbante” di Dio
È qui che la fede entra in gioco. Le Chiese non possono ridursi a cercare spazi dentro il dibattito geopolitico così come è.
La parola delle chiese deve a volte anche disturbare, togliere sicurezze, porre domande scomode. I profeti lo hanno sempre fatto e Gesù di Nazareth si colloca in questa tradizione: ha chiamato per nome l’ingiustizia, ha smascherato la colpa e ha così aperto la strada alla parola liberatrice di Dio, che dà forza al pentimento e vuole e crea giustizia e pace. Se ascoltiamo la parola di Dio, per quanto scomoda e poco proficua possa essere.
E ogni cristiana e ogni cristiano dovrebbe interrogarsi: che cosa posso fare io?

Condannare le politiche del governo israeliano non è antisemitismo. Chi resta in silenzio, invece, rischia di rendersi colpevole. Siamo solidali con molti israeliani, in Israele, Palestina e nel mondo, che protestano contro il regime di Netanyahu e ne prendono le distanze. Accusare un regime politico di non rispettare i diritti umani non ha nulla a che vedere con il popolo di Israele.
La Germania e l’Italia, tutta Europa si riarma, Israele si radicalizza, la Palestina muore. Nessuno di questi fatti è neutrale. Né tra loro, né per noi.
Testimonianza consapevole
Siamo una Chiesa piccola. Ne siamo consapevoli. Ma siamo anche una Chiesa che crede nel potere della Parola, non la propria; nel potere della fede e della grazia; nel valore del gesto.
Non vogliamo limitarci a un simbolo, a una bandiera, a una raccolta fondi. Vogliamo assumere la responsabilità della testimonianza.
La parola di Dio non è neutrale. Non è una consolazione vintage. È una parola che disturba tutti e tutte, che ci priva delle certezze e ci costringe a guardarci dentro e attorno.
Se oggi la politica balbetta, le chiese devono avere il coraggio di dire “basta”.

Resistere all’odio
Dal discorso di Bonhoeffer alla conferenza ecumenica di Fanö, tenuta il 28.8.1934.
«Oh, se potessi ascoltare le parole del Signore, che promette la pace al suo popolo e ai suoi santi” (Salmo 85,9) … Il nostro compito teologico qui è quindi solo quello di ascoltare questo comandamento come un comandamento vincolante e non di discuterlo come una questione aperta. “Pace in terra” non è un problema, ma un comandamento dato con l’apparizione di Cristo stesso. C’è un doppio atteggiamento di fronte al comandamento: l’obbedienza incondizionata e cieca dell’atto o la domanda ipocrita del serpente: Dio avrebbe forse voluto dire? Questa domanda è il nemico mortale dell’obbedienza, è quindi il nemico mortale di ogni vera pace. […]
Chi mette in discussione il comandamento di Dio prima di obbedire, lo ha già rinnegato.
La pace deve essere perché Cristo è nel mondo, cioè la pace deve essere perché c’è una sola Chiesa di Cristo, e solo per lei il mondo intero vive ancora. E questa Chiesa di Cristo vive allo stesso tempo in tutti i popoli e tuttavia al di là di tutte le frontiere di tipo nazionale, politico, sociale, razziale, e i fratelli di questa Chiesa sono legati più inseparabilmente dal comandamento dell’unico Signore Cristo, al quale danno ascolto, di quanto tutti i legami della storia, del sangue, delle classi e delle lingue possano legare gli uomini. (…)
Come nasce la pace? Attraverso un sistema di trattati politici? Attraverso l’investimento di capitali internazionali nei vari paesi? cioè attraverso le grandi banche, attraverso il denaro? O addirittura attraverso un riarmo pacifico a tutto campo allo scopo di assicurare la pace? No, non attraverso tutto questo, e per una ragione, perché qui si confondono pace e sicurezza. Non c’è modo di raggiungere la pace attraverso la via della sicurezza. Perché la pace deve essere osata, è un grande rischio, e non può mai essere assicurata. La pace è il contrario della sicurezza. […]
Chi invoca la pace in modo che il mondo la senta, sia costretto a sentirla?
La chiesa individuale può anche testimoniare e soffrire – oh, se solo lo facesse – ma anch’essa è schiacciata dalla violenza dell’odio. Solo l’Unico Grande Concilio Ecumenico della Santa Chiesa di Cristo di tutto il mondo può dirlo in modo tale che il mondo debba ascoltare a malincuore la parola di pace e che le nazioni si rallegrino perché questa Chiesa di Cristo, nel nome di Cristo, toglie le armi dalle mani dei suoi figli e proibisce loro la guerra e proclama la pace di Cristo sul mondo infuriato. Perché temiamo le urla di rabbia delle potenze mondiali? Perché non li priviamo del loro potere e lo restituiamo a Cristo? Possiamo farlo oggi».


Delfini in scena: educazione e tutela dell’ambiente
Il sostegno della Chiesa Evangelica Luterana in Italia dà vita a un’iniziativa innovativa di citizen science sulla costa agrigentina. Con il coinvolgimento studenti e comunità locali nella salvaguardia dei delfini del Mediterraneo.
Un mare di conoscenza
Parte da Agrigento un progetto che coniuga educazione ambientale, ricerca scientifica e impegno civico: si chiama “Delfini in Scena”, ed è reso possibile grazie ai fondi dell’8×1000 della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI). Promosso dall’associazione MeRiS – Mediterraneo Ricerca e Sviluppo, il progetto coinvolge 80 studenti delle scuole secondarie della provincia in attività concrete di tutela dei tursiopi (Tursiops truncatus), i delfini costieri simbolo del Mediterraneo.
Studenti protagonisti della ricerca
Il cuore del progetto si sviluppa tra maggio e settembre 2025, con 20 uscite in mare guidate da esperti ricercatori, durante le quali gli studenti parteciperanno attivamente al monitoraggio dei cetacei. Il percorso include sessioni formative su biodiversità, monitoraggio ambientale e citizen science, rendendo l’esperienza educativa e coinvolgente.
La citizen science – o scienza partecipata – è uno strumento fondamentale per promuovere la cultura della responsabilità ambientale. Secondo le direttive europee, entro il 2025 il 20% dei dati sulla biodiversità marina dovrà provenire da progetti che coinvolgono attivamente i cittadini. “Delfini in Scena” si inserisce perfettamente in questa visione, restituendo alla comunità un ruolo centrale nella tutela ambientale.
Il futuro del mare e della comunità
Il progetto ha un duplice obiettivo: sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della biodiversità marina e raccogliere dati utili alla conservazione del tursiope, una specie ancora oggi priva di tutele adeguate nell’area di Agrigento. Secondo MeRiS, in questa zona sono stati individuati oltre 80 esemplari di questa specie vulnerabile.
“Delfini in Scena” rappresenta una risposta concreta alla mancanza di protezione per tratti di mare di alto valore ecologico, come quello agrigentino, riconosciuto tra le EBSA (Ecologically or Biologically Significant Marine Areas) del Mediterraneo.
Otto per Mille luterano: una scelta per il futuro
Il sostegno dell’otto per mille alla Chiesa Luterana si conferma ancora una volta decisivo per dare forma a progetti ad alto impatto sociale e ambientale. L’impegno della CELI in favore dell’educazione, della cultura e della giustizia ambientale si traduce in iniziative concrete, capaci di coinvolgere scuole, territori e nuove generazioni.
Attraverso l’otto per mille luterano, ogni contribuente può scegliere di sostenere azioni che valorizzano le risorse locali, promuovono la scienza accessibile e rafforzano la partecipazione civica.
📌 Per sostenere questi progetti, basta una firma nella dichiarazione dei redditi.
🌐 Scopri di più: www.chiesaluterana.it/8-per-mille
🎥 Guarda il video della campagna: https://youtu.be/ISfQcrC9jr0

In barca a vela per l’inclusività
Vela, inclusione e ADHD: un progetto sociale e sportivo per giovani con ADHD promosso da Oculus Sail ASD e ADHD Lazio.
La carica dei 104
Molto più di un progetto sportivo: è un’opportunità concreta per promuovere inclusione, benessere e crescita personale attraverso la vela. Nato dall’incontro tra l’associazione sportiva dilettantistica Oculus Sail ASD e l’associazione ADHD Lazio, il progetto si rivolge a giovani affetti da ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività), proponendo loro un’esperienza formativa unica. A rendere possibile l’iniziativa, anche il sostegno dell’otto per mille della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), sempre più impegnata nel supportare progetti a favore della dignità e dell’inclusione sociale.

Dalla Barcolana alla costa laziale
L’idea è nata nell’autunno 2024, in occasione della partecipazione di alcuni membri delle due associazioni alla celebre regata Barcolana di Trieste. Da quella prima collaborazione è scaturito un percorso condiviso che porterà i partecipanti a prendere parte a tre importanti regate della costa laziale nel 2025: il Gran Premio Tevere (maggio), la 100 Vele e il Trofeo Incarbona (settembre-ottobre).
Obiettivi educativi e terapeutici
L’attività velica si è dimostrata uno strumento efficace per migliorare l’autostima, promuovere l’autonomia e rinforzare la capacità di lavorare in squadra. Salire a bordo di una barca, imparare a governarla, confrontarsi con il vento e le onde, aiuta i ragazzi a sviluppare fiducia in sé stessi e negli altri.
Il mare diventa così una scuola di vita. Le regate, oltre a stimolare l’impegno costante, offrono una dimensione competitiva sana, utile a canalizzare le energie e a costruire relazioni autentiche. I partecipanti, accompagnati da 2-3 istruttori di vela, saranno coinvolti in allenamenti e uscite programmate, in vista della preparazione delle imbarcazioni e del varo.

Prospettive future: verso nuove sfide
Il sogno del team è vedere i ragazzi coinvolti anche nel Campionato Invernale di Fiumicino, una competizione più strutturata che potrebbe rappresentare una nuova tappa di crescita. La barca utilizzata è omologata per 8 persone e l’equipaggio sarà formato da 4-5 giovani per volta, così da garantire un ambiente sicuro e stimolante.

L’impegno della CELI per l’inclusione
Il progetto è reso possibile anche grazie al sostegno dell’otto per mille luterano, che supporta azioni concrete per il benessere delle persone in condizione di fragilità. La Chiesa Evangelica Luterana in Italia rinnova così il suo impegno a favore di iniziative sociali che promuovano l’autonomia, la solidarietà e l’incontro tra le differenze.