
Chiese “border line”
Isabelle Gerber, ha lanciato un invito alla riflessione che potrebbe aprire un nuovo capitolo nella storia delle chiese protestanti europee.
Una visione per il futuro protestante europeo
La presidente dell’Unione delle Chiese Evangeliche dell’Alsazia e della Lorena (UEPAL), Isabelle Gerber, ha recentemente lanciato un invito alla riflessione che potrebbe aprire un nuovo capitolo nella storia delle chiese protestanti europee.
Dallo scorso settembre, Gerber è infatti alla guida dell’Unione delle Chiese Evangeliche d’Alsazia e Lorena (UEPAL), che riunisce circa 250.000 luterani e riformati.
La sua visione: una Chiesa comune tra UEPAL, la Chiesa protestante del Palatinato e la Chiesa evangelica del Baden. Una proposta coraggiosa che non intende imporre modelli, ma avviare un dibattito costituente.

Gerber propone di costruire uno spazio di confronto sinodale e teologico in cui le chiese coinvolte possano riflettere su cosa significhi oggi essere Chiesa, in un’epoca di trasformazione e di crisi.
E cosa ciò voglia dire oggi nel cammino Europeo fortemente segnato dalle nuove spinte di nazionalistiche, da nuovi e antichi odi.
Superare le barriere giuridiche e linguistiche non è l’obiettivo immediato, ma una possibile meta sul lungo cammino dell’ecumenismo interno al protestantesimo europeo.
Il valore di un cammino
Un processo costituente non è mai un adattamento superficiale: è una sfida profonda all’esistente, alla sicurezza delle identità, alla familiarità delle forme consolidate.
È un appello al coraggio di porsi domande essenziali: di quale Chiesa abbiamo bisogno oggi? Per quali persone? Per quali territori? Per quale testimonianza?
Gerber propone un esercizio di immaginazione e di discussione comunitaria invitando le chiese a non limitarsi a gestire l’esistente, ma a progettare con fede e libertà nuove forme di comunione e missione.
Un appello rivolto a chi, come molte chiese protestanti in Europa, vive una stagione di piccoli numeri e risorse ridotte.
La CELI: un laboratorio già aperto
In questo senso, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) non è semplicemente un modello definito e definitivo, ma una esperienza vissuta ed un laboratorio vivente in cui le diversità sono parte quotidiana della vita ecclesiale.

La recente sessione del Sinodo della CELI ne è testimonianza: dai temi legati alla responsabilità ecologica, all’impegno per la giustizia sociale e all’apertura ecumenica, è emersa con chiarezza la volontà di non chiudersi su sé stessi, ma di accogliere il cambiamento come occasione di crescita nella fede.
Senza soluzioni pre costituite ed anche nella consapevolezza di un lavoro mai concluso né rispondente a tutte le necessità ed ai cambiamenti in atto.

Una sfida possibile solo nella fede
In un mondo ecclesiale spesso tentato dal ripiegamento e dalla paura del declino, la CELI può tuttavia testimoniare che la piccolezza può essere forza, la scarsità una risorsa, la fragilità un punto di contatto con la realtà.
L’invito lanciato da Gerber può trovare un’eco concreta nelle esperienze di chi, come le comunità luterane italiane, sceglie il coraggio del cammino, nonostante tutto.
Le trasformazioni sociali, le necessità dei tempi che cambiano, interrogano anche le Chiese e i modelli finora realizzati.
In ultima analisi, costruire una Chiesa nuova non è utopia, ma fede incarnata. È rispondere alla promessa che, anche nei tempi più difficili, il Signore non abbandona il suo popolo, ma lo spinge a mettersi in cammino.
Isabelle Gerber
Presidente del Consiglio dell’Unione delle Chiese protestanti d’Alsazia e Lorena (UEPAL). A 55 anni, è la prima donna e la più giovane a ricoprire questa carica. Dal 1° settembre 2024 Isabelle Gerber è presidente della Chiesa luterana dell’UEPAL (Chiesa protestante di Confessione Augustanax d’Alsazia e Lorena – EPCAAL).
La sua carriera in poche date:
- dal 2012: ispettrice ecclesiastico di Bouxwiller
- dal 2001 al 2012: segretaria generale delle Squadre Unioniste Luterane (EUL – movimento giovanile), presidente della Dinamica Giovanile dell’UEPAL
- dal 1995, anno della sua ordinazione da parte della Chiesa luterana (EPCAAL), al 2001: parroco nel settore Niederroedern/Lauterbourg.