
Taybeh sotto attacco: a rischio la presenza cristiana in Cisgiordania
Taybeh, unica città cristiana in Cisgiordania, è sotto attacco. La Federazione Luterana chiede protezione urgente e giustizia internazionale.
Taybeh, simbolo di fede minacciato dalla violenza
La Federazione Luterana Mondiale (LWF) ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation di violenza a Taybeh, unica città interamente cristiana della Cisgiordania e luogo di rilevanza biblica e storica.
Il 7 luglio 2025, coloni israeliani hanno incendiato l’area vicina al cimitero cittadino e alla Chiesa di San Giorgio (Al-Khader), un sito del V secolo tra i più antichi della tradizione cristiana in Palestina.
Una città dalle radici bibliche
Conosciuta nella Bibbia come Efraim (Giovanni 11:54), Taybeh è il luogo dove Gesù si ritirò prima della Passione. La città ha conservato, nel tempo, una presenza cristiana ininterrotta e rappresenta un baluardo spirituale per la fede cristiana in Terra Santa.
Oggi, questa testimonianza rischia di essere cancellata sotto l’impatto crescente di aggressioni, provocazioni e insediamenti illegali.
Attacchi sistematici e insediamenti illegali
I recenti episodi di violenza sono parte di una campagna che i residenti descrivono come sistematica e provocatoria. I coloni pascolano il bestiame su terreni agricoli privati, distruggono uliveti e impediscono ai contadini l’accesso alla terra. Particolarmente grave è l’espansione degli insediamenti illegali nella parte orientale di Taybeh, che minacciano oltre metà del territorio cittadino e fungono da basi per nuovi attacchi sotto copertura militare.
Una crisi continua
L’8 luglio, i tre sacerdoti delle chiese locali — Rev. Daoud Khoury, Rev. Jack-Nobel Abed e Rev. Bashar Fawadleh — hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per chiedere:
- Un’indagine internazionale immediata sull’incendio doloso e sugli attacchi ripetuti
- Pressioni diplomatiche efficaci per fermare le incursioni e prevenire altre violazioni
- Missioni di osservazione per documentare i danni e proteggere la popolazione
- Sostegno concreto alla comunità tramite assistenza economica, legale e spirituale
La risposta della Federazione Luterana Mondiale
La Federazione sostiene pienamente l’appello dei sacerdoti di Taybeh, denunciando pubblicamente le violazioni della libertà religiosa e delle norme internazionali sui diritti umani. La protezione delle comunità cristiane vulnerabili in Terra Santa è una priorità per la Federazione, che chiede interventi urgenti per preservare non solo il patrimonio spirituale, ma la dignità e la sicurezza di chi continua a testimoniare la propria fede in condizioni sempre più ostili.

Economia e giustizia le Chiese a Siviglia
Chiese e attivisti alla Conferenza ONU di Siviglia chiedono un’economia globale che metta persone e pianeta prima del profitto.
Le economie devono servire la vita
Dal 30 giugno al 3 luglio 2025, a Siviglia si è svolta la Conferenza delle Nazioni Unite sul finanziamento dello sviluppo. La Federazione Luterana Mondiale (LWF) e numerosi partner ecumenici hanno partecipato con un messaggio chiaro: serve un’economia che metta al centro i diritti umani e la cura del pianeta, non il profitto. Le Chiese sono chiamate a mobilitare le proprie reti per promuovere un ordine economico giusto, equo e sostenibile.
Delusione e nuovo impegno
Molti delegati hanno espresso delusione per il documento finale della conferenza, considerato debole di fronte alla crescente crisi del debito, alle disuguaglianze sociali e all’emergenza climatica.
La Federazione ha sottolineato come le istituzioni finanziarie globali stiano scaricando il peso della crisi sui più poveri, mentre continua l’arricchimento di pochi. Le proposte alternative ci sono, ma serve il coraggio di adottarle.
Sfruttamento delle risorse e colonialismo economico
Attivisti da tutto il mondo hanno condiviso testimonianze forti: dalla deforestazione illegale in Perù all’estrazione di nichel in Papua, fino all’inquinamento nella regione del Delta del Niger in Nigeria.
Le economie “estrattive” ed il colonialismo economico continuano a favorire grandi compagnie a scapito delle comunità locali. In Namibia, oltre il 70% delle terre agricole resta in mano ai discendenti dei coloni, mentre i diritti dei lavoratori e la trasparenza fiscale sono ignorati.
I giovani vogliono un cambiamento
Jackline Makena Mutuma, pastora metodista in Kenya, ha denunciato l’impatto devastante del debito pubblico sulla vita delle giovani generazioni.
In alcuni paesi, la disoccupazione giovanile supera il 60%. La Chiesa, ha detto, non può restare in silenzio: deve dare voce e spazio ai giovani come attori del cambiamento.
L’economia della vita
Il Rev. Philip Peacock (WCRC) ha ribadito che le comunità di fede possono offrire un’altra visione: un’economia della vita. Attraverso la piattaforma ecumenica NIFEA (New International Financial and Economic Architecture), le Chiese chiedono la riforma urgente del sistema finanziario globale, promuovendo trasparenza, riduzione del debito e giustizia fiscale. Una teologia economica ispirata alla dignità umana e alla solidarietà.
Il debito come emergenza morale
Secondo Alistair Dutton di Caritas Internationalis, la realtà attuale è inaccettabile: si tagliano aiuti salvavita mentre aumentano i dazi, i tassi d’interesse e l’elusione fiscale. Queste scelte politiche, ha avvertito, non solo vanificano decenni di sviluppo, ma alimentano instabilità, migrazioni forzate e terrorismo.
I luterani sostengono la speranza
La Federazione sostiene la campagna “Trasforma il debito in speranza”, ispirata ai principi biblici di giustizia, riparazione e liberazione.
Il Rapporto sul Giubileo cattolico pubblicato a giugno, con il contributo di Joseph Stiglitz e Martín Guzmán, rilancia la necessità di un’economia etica fondata sulla cura della casa comune e sulla dignità di ogni essere umano.

Otto per mille: chi paga il prezzo degli errori se lo Stato non chiarisce?
Errori non chiariti e responsabilità rovesciate: il caso CELI e il paradosso fiscale che mina la fiducia democratica.
Otto per mille: un errore oscuro e il prezzo dell’opacità
Nel 2019 la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) è stata informata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) di un presunto errore nella trasmissione dei dati relativi all’otto per mille del 2014.
Secondo il Ministero, migliaia di firme le sarebbero state erroneamente attribuite da un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) nazionale.
L’unico dato certo oggi è proprio questo: l’errore quindi non è imputabile alla CELI. Del resto, come potrebbe esserlo?
Tuttavia, lo Stato chiede alla Chiesa di restituire oltre 2,3 milioni di euro già ricevuti, impiegati e rendicontati, pur senza fornire una documentazione chiara, né specificare chi sia stato realmente danneggiato.
Gli atti forniti sono infatti oscurati, le informazioni incomplete, e ogni verifica resa impossibile.
Trasparenza fiscale e democrazia: un legame spezzato
Il fisco non è un mero apparato tecnico. È una struttura fondante della democrazia. Pagare le tasse è un atto civile e collettivo che rafforza la società, ma solo se la gestione pubblica è trasparente, comprensibile, accessibile.
Se invece la burocrazia diventa opaca e le responsabilità vengono ribaltate su chi agisce correttamente, allora la fiducia nella democrazia si spezza.
La CELI ha rispettato la legge, ha speso le risorse in progetti per la collettività entro i tempi previsti, e ha documentato tutto nei rendiconti ufficiali. Eppure oggi si trova accusata e gravemente danneggiata da un sistema pubblico che non spiega.
Il paradosso: chi sbaglia non paga, chi è corretto subisce
Non solo la CELI rischia di sospendere attività sociali, culturali e caritatevoli in tutto il Paese. Rischia anche un danno d’immagine irreparabile. Viene ingiustamente trascinata nel pregiudizio diffuso contro quegli Enti che “prendono soldi dallo Stato senza controllo”.
Proprio quando, invece, è tra i pochi a pretendere trasparenza e a restituire valore alla collettività con ogni euro ricevuto. Tanto più che, ove mai l’errore venisse dimostrato e quindi non imputabile in alcun modo alla CELI, il Ministero chiederebbe anche gli interessi maturati nel periodo di verifica intercorso fino ad oggi.
Serve giustizia vera: chi garantisce i sistemi, ne sopporti i costi
Se l’errore è stato prodotto da un CAF nazionale, come affermato dal MEF, allora è giusto che i costi siano sostenuti da chi ha generato l’errore: cioè da chi fornisce e garantisce, dietro corrispettivo per i servizi forniti, i sistemi informatici utilizzati, e dalle assicurazioni che tutelano i processi di trasmissione dati.
Non si può accettare che, in uno Stato di diritto, l’onere economico di un errore altrui ricada su chi ha agito con correttezza.
Il principio di responsabilità deve valere anche per gli apparati pubblici e i soggetti autorizzati che li supportano.
In gioco c’è il patto democratico
Questa vicenda riguarda tutte e tutti. Riguarda il rapporto tra Stato e cittadini, tra istituzioni e comunità. Riguarda il patto democratico fondato sulla fiducia, la legalità e la trasparenza.
Se questi principi vacillano, non è solo la CELI a perdere: è la società intera.

Teologia, inclusione e diritti umani
A Ginevra, la Federazione Luterana promuove giustizia di genere, diritti umani e inclusione mediante una riflessione teologica globale.
Giustizia di genere e diritti umani: la voce della fede a Ginevra
Durante la 59ª Sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, l’evento collaterale “Holding the Line: Advancing Human Rights and Gender Justice in Shrinking Space”*, promosso da Federazione Luterana Mondiale (LWF), governi, agenzie ONU e partner ecumenici, ha unito leader religiosi, attivisti e difensori dei diritti umani per affermare che la fede e la riflessione teologica sono cruciali nella lotta per la giustizia e i diritti delle donne.
Il ruolo della teologia inclusiva
La teologia inclusiva emerge come strumento fondamentale per contrastare il crescente rigetto dei diritti delle donne e delle ragazze. La Rev. Dr. Elaine Neuenfeldt (ACT Alliance) ha denunciato fondamentalismi religiosi, politici ed economici che distorcono la fede per giustificare la disuguaglianza: “La fede non è il problema, la sua distorsione lo è”.
Dignità umana come dono divino
Mervin Sol H. Toquero (Consiglio Nazionale delle Chiese delle Filippine) ha sottolineato il compito profetico delle Chiese, chiamate a difendere la dignità umana come dono divino e a denunciare le violazioni dei diritti fondamentali, esercitando anche un coraggio civile concreto.
Esperienze locali, impatto globale
Fer Ghanaa Ansari (movimento Musawah) ha evidenziato la necessità di riformare i diritti familiari secondo interpretazioni egualitarie dell’Islam. Epiphanie Nodjikoua Dionrang, della Lega Ciadiana per i Diritti delle Donne, ha raccontato le difficoltà quotidiane nel sostenere donne vittime di violenza in un contesto di intimidazioni e repressione.
Fede, advocacy e coraggio
Sikhonzile Ndlovu (LWF) ha ricordato l’importanza di portare le voci delle comunità locali nel dibattito internazionale, evitando che restino escluse dalle decisioni che le riguardano. Joanna Lilja ha concluso lodando il coraggio di chi continua a parlare e agire in difesa della giustizia di genere: “Il loro coraggio guida il cammino da seguire.”
Impegno globale della FLM
I lavori della 59ª Sessione ONU, vedono la Federazione sostere attivamente i diritti umani in Iraq, Venezuela e altri contesti vulnerabili, con un focus particolare sulla protezione di donne e ragazze.
Le collaborazioni interreligiose, il radicamento nella giustizia biblica e il sostegno alle comunità locali restano al centro della missione della Federazione Luterana Mondiale.
Note e foto
* Tenere la linea: promuovere i diritti umani e la giustizia di genere in uno spazio sempre più ristretto.
Foto ©LWF/ C. Kästner-Meyer

Tempo del creato 2025
ll Tempo del Creato 2025 si svolgerà dal 1° settembre al 4 ottobre, più di un mese con il tema di quest’anno: “Pace con il Creato”.
Chiese in azione
Il Tempo del Creato si svolge ogni anno dal 1° settembre (Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato) al 4 ottobre (festa di san Francesco d’Assisi), e nel 2025 ha per tema “Peace with Creation” – “Pace con il Creato”.
Quest’iniziativa invita cristiani di varie confessioni a unirsi in preghiera, azione e advocacy per la cura dell’ambiente.
Pace e giustizia nella Bibbia e nella vita
Il tema si ispira al brano biblico Isaia 32:14‑18, che racconta la rinascita della terra solo dopo la pace e la giustizia . La promessa è chiara: non basta sperare, è necessario agire, riconciliare la relazione con il Creatore e la Creazione stessa.
La creazione grida nella sofferenza. Riconosciamo l’urgente invito all’azione e riconosciamo che possiamo rispondere solo sulla base della fede. Il Tempo del Creato è una fonte di forza e di comunione, che ci incoraggia veramente a “sperare e ad agire con la creazione”.
Rev. Dott.ssa Anne Burghardt,
Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale
Risorse gratuite per coinvolgere comunità e parrocchie
La piattaforma ufficiale offre risorse gratuite e scaricabili:
- Materiali promozionali (logo, video, simbolo del giardino di pace, ecc.) in diverse lingue
- Guide liturgiche, preghiere, note per sermoni, liturgie per la Comunione, etc…
- Strumenti di advocacy, tra cui roadmap ecumeniche, guide bancarie verdi, materiali per la giustizia climatica e toolkit multi-fedi
Tutte le risorse sono adattabili e utilizzabili liberamente, senza restrizioni di copyright .
Il percorso, già sperimentato negli anni precedenti, prevede diverse iniziative che possono essere scoperte direttamente sul sito o attraverso l’agenzia stampa evangelica NEV.
Punti chiave: sperare, pregare, agire
Leader religiosi mondiali, come la Rev. Anne Burghardt (Federazione Luterana Mondiale) ed il Rev. Jerry Pillay (Consiglio Mondiale delle Chiese) invitano a riconoscere la sofferenza della Creazione e rispondere con fede concreta, ricordando che quanto attuato oggi avrà pesanti ricadute sulle prossime e future generazioni.
Il Giardino di Pace
Il logo del 2025 raffigura una colomba con un ramo d’olivo che ristabilisce la vita nel “Giardino di Pace”, richiamando il racconto del diluvio e il ritorno alla terra pacificata.

Verso un futuro di speranza concreta
Il Tempo del Creato è dunque, e ogni anno, un invito vibrante a vivere una fede che genera cambiamento ambientale, giustizia sociale e riconciliazione.
In questo tempo ecumenico, cristiani di varie tradizioni possono sperimentare un nuovo eco‑spiritualità: pregando insieme, agendo responsabilmente e seminando pace per le generazioni future.

Eletto il nuovo vescovo dei Luterani in Terra Santa
La Chiesa Luterana in Giordania e Terra Santa ha eletto Imad Haddad nuovo vescovo. L’insediamento avverrà nel gennaio 2026.
Imad Haddad nuovo vescovo eletto della Chiesa Luterana in Terra Santa
Il Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana in Giordania e Terra Santa (ELCJHL) in questi giorni ha eletto il prossimo vescovo che guiderà la Chiesa nel cuore del Medio Oriente. Al termine della sessione elettorale, è stato eletto il Rev. Dr. Imad Mousa Dawood Haddad come nuovo vescovo, in conformità con la Costituzione della ELCJHL.
Una successione significativa nel segno della continuità
Il Rev. Haddad succederà al Rev. Sani Ibrahim Azar, che concluderà il suo mandato l’11 gennaio 2026, giorno dell’insediamento ufficiale del nuovo vescovo. La Chiesa ha espresso profonda gratitudine per gli anni di servizio di Azar, riconoscendone la guida pastorale e spirituale come una testimonianza preziosa per l’intera comunità.
Preghiere e benedizioni per il futuro
Nel comunicato ufficiale, la ELCJHL porge le sue congratulazioni al vescovo eletto Haddad, affidandolo alle preghiere della comunità affinché possa svolgere con saggezza e forza il suo ministero. L’auspicio è che egli continui l’opera della Chiesa come testimone e serva del Vangelo nella complessa realtà della Terra Santa.
Una Chiesa faro di speranza e servizio
Citata nel comunicato anche una benedizione dalla Seconda Lettera ai Tessalonicesi (“Conforti i vostri cuori e vi confermi in ogni opera e parola di bene“, 2 Ts 2,17), a sottolineare l’impegno della Chiesa a restare faro di speranza, giustizia e servizio nella sua regione.
La Chiesa Evangelica Luterana in Giordania e Terra Santa, presente in una delle aree più delicate dal punto di vista geopolitico e religioso, continua così la sua missione nel segno del dialogo ecumenico, dell’educazione e dell’impegno sociale.
L’Alto Comitato Presidenziale per gli Affari Ecclesiastici in Palestina, presieduto dal Dott. Ramzi Khouri, membro del Comitato Esecutivo dell’OLP, ha espresso “le sue più sentite congratulazioni al Rev. Imad Haddad per la sua elezione a Vescovo della Chiesa Evangelica Luterana in Giordania e Terra Santa. Con questa nomina, il Vescovo eletto Haddad diventa il quinto ad assumere questo prestigioso e storico ruolo spirituale“.

Ritrovarsi e ricordare a Torre Annunziata
A Torre Annunziata, l’incontro “Ritroviamoci” celebra la memoria e l’impegno sociale della Scuola Cristo Salvatore luterana.
Un sabato per ritrovarsi: l’iniziativa della Comunità Luterana a Torre Annunziata
Sabato 28 giugno 2025, gli spazi dell’ex Scuola “Cristo Salvatore” in via Carminiello, a Torre Annunziata, si sono riempiti di voci, ricordi ed emozioni grazie all’iniziativa “Ritroviamoci”, promossa dalla Comunità Luterana locale. L’evento ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone tra ex alunni, insegnanti e collaboratori della scuola, attiva fino al 1992 e da sempre punto di riferimento educativo e sociale nel territorio oplontino.

La memoria in mostra: fotografie, filmati e aule ricostruite
Nel corso della giornata, gli ambienti che un tempo ospitavano le classi sono stati trasformati in un percorso emozionale: fotografie storiche, registri originali, proiezioni di recite scolastiche degli anni ’60, ’70 e ’80, e la ricostruzione di alcune aule hanno permesso ai partecipanti di rivivere momenti fondamentali della propria infanzia e giovinezza. La musica ha fatto da filo conduttore, grazie all’esibizione di un gruppo musicale che ha proposto brani legati agli anni della scuola.

Una scuola, una comunità, un’eredità
La Scuola Cristo Salvatore non è stata solo un istituto educativo, ma una vera esperienza comunitaria luterana, radicata in una vocazione evangelica e laica insieme, capace di aprirsi al territorio, promuovendo riscatto sociale, inclusione e libertà. Le testimonianze raccolte durante “Ritroviamoci” parlano chiaro:

“Ogni angolo, ogni risata fanno parte di un pezzo importante della mia vita,” scrive una partecipante del 1973.
“Grazie per aver fatto sorridere il mio cuore da grande e da bambina!” aggiunge Anna.
“È come tornare a casa,” conclude affettuosamente Ninà.

Un segno di impegno che continua
L’iniziativa, promossa dalla Presidente Elvira Poggioli e dal Pastore Alberto Rocchini, è molto più che un revival nostalgico. Vuole testimoniare quanto l’impegno diaconale e sociale della Chiesa Luterana abbia lasciato un’impronta profonda a Torre Annunziata – e in tutti i luoghi in cui si è realizzato – andando ben oltre i confini religiosi o confessionali.

Il Vangelo che trasforma: parole e azioni
Come ricorda questa iniziativa, per i luterani la sfida è sempre stata quella di annunciare il Vangelo con parole e gesti concreti. Anche un piccolo segno – come una scuola, una relazione, una giornata condivisa – può essere lievito o sale, capace di generare libertà, consapevolezza, responsabilità e cura per la collettività.

Aleksander Erniša eletto vescovo
Aleksander Erniša, già pastore luterano della CELI a Trieste, è stato eletto nuovo vescovo della Chiesa Evangelica di Confessione Augustana in Slovenia.
Contesto dell’elezione episcopale
L’assemblea elettiva della Chiesa evangelica di confessione di Augusta in Slovenia si è conclusa nelle scorse ore a Murska Sobota ed è culminata con l’elezione del 45enne Aleksander Erniša come nuovo vescovo.
Erniša, unico candidato, ha ricevuto la maggioranza: 59 voti su 84 delegati. Il suo mandato di sei anni inizierà ufficialmente la prima domenica di Avvento, con una cerimonia nella chiesa di Murska Sobota.
Un percorso personale e spirituale significativo
Figlio del primo vescovo Geza Erniša, che guidò la Chiesa per 18 anni, segue il mandato di Leon Novak.
A questo proposito è interessante sapere che nella Chiesa Evangelica di Confessione Augustana in Slovenia per queste elezioni è previsto il limite di età prescritto dallo statuto ecclesiastico, secondo il quale un vescovo deve avere almeno 30 anni e non più di 60 anni al momento dell’elezione.
Aleksander ha studiato teologia ed ha un dottorato in scienze, ha servito come cappellano nell’esercito sloveno, e ha svolto il ruolo di vicario nella polizia slovena. Prima di questo incarico, è stato pastore presso la Comunità Evangelica Luterana di Trieste (CELI), primo sloveno a farlo, consolidando legami tra la Chiesa slovena e quella italiana .
Il ruolo di ispettore ecclesiastico
Durante la stessa assemblea, l’ispettore uscente Bojan Prosič è stato confermato nel suo ruolo con 44 voti al secondo turno. Come braccio destro del vescovo, gestirà le attività operative della Chiesa per i prossimi sei anni.
Prospettive e sfide
Erniša si è detto pronto ad ascoltare tutte le voci: quelle incoraggianti e quelle critiche. Intende rafforzare il dialogo tra generazioni, incrementare l’inclusione dei giovani e sostenere gli anziani. Tra le priorità anche la collaborazione interreligiosa e l’innovazione pastorale per affrontare la diminuzione dei fedeli attivi, la carenza di ministri e le sfide finanziarie.
Eredità e radici regionali
La Chiesa evangelica di confessione di Augusta ha radici profonde in Slovenia con 16 comunità (12 nella sola Pomurje) e poco meno di 8.400 fedeli.
Vanta anche una esperienza ecumenica molto interessante: lo scorso anno, infatti, sono entrate a far parte della Chiesa due ex comunità pentecostali, Capodistria-Isola e Novo mesto.
Con l’elezione di Erniša, la Chiesa elegge il suo quarto vescovo, proseguendo una tradizione storicamente rilevante.
Il legame con la CELI e con Trieste
Come accennato Aleksander Erniša è stato pastore luterano della Comunità Evangelica Luterana di Trieste (CELI) fino al 2022, ovvero fino al suo ritorno nella Chiesa slovena, contribuendo concretamente alle relazioni ecumeniche tra Slovenia e Italia. In questo ruolo ha rilanciato e rafforza la sua visione di una Chiesa aperta, dialogante e attiva in ambito europeo e anche in ambito diaconale.


Albert Schweitzer, approcci a un fenomeno
A Firenze, la CELI dedica un’Accademia ad Albert Schweitzer, tra fede, musica, medicina e impegno pacifista attualissimo.
L’eredità di Schweitzer
Filosofo, teologo, medico, organista, “medico della giungla” e coscienza morale del Novecento: Albert Schweitzer (1875–1965) è una delle figure più poliedriche e influenti del secolo scorso. In occasione del 150° anniversario della sua nascita, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) promuove a Firenze un’Accademia per approfondire e attualizzare la sua opera, la sua testimonianza cristiana e il suo pensiero.
Un programma ricco di spunti tra teologia, medicina, musica e politica
L’Accademia si articola in più giornate e vede la partecipazione di studiosi e teologi di primo piano.
- Il Prof. Dr. Lothar Vogel offrirà un’introduzione storica alla vita e all’opera di Schweitzer.
- Il Prof. Dr. Jens Schröter rifletterà sull’importanza del suo pensiero per la fede e la teologia contemporanea.
- Il Prof. Dr. Wolfram Thomas esplorerà la sua opera come medico in Africa.
- Il Past. Dr. Michael Jonas guiderà i partecipanti attraverso l’approccio di Schweitzer alla musica organistica di Johann Sebastian Bach.
A seguire, in un successivo ciclo di conferenze, il Past. Hanno Wille-Boysen, anche politologo, discuterà la posizione pacifista di Schweitzer in rapporto ai contesti politici del suo tempo e alle sfide odierne.
Concerto e culto conclusivo con la comunità di Firenze
Sabato 18 ottobre è in programma un concerto d’organo con musiche di Bach, in linea con la passione di Schweitzer per la musica sacra. L’evento si concluderà domenica con un culto congiunto insieme alla comunità luterana di Firenze, che ospiterà l’intero seminario.
Un invito a riflettere sul nostro tempo
L’Accademia CELI non è solo un’occasione per ricordare Schweitzer, ma anche un invito a confrontarsi con le domande che pone ancora oggi: il rapporto tra etica e fede, tra scienza e spiritualità, tra responsabilità individuale e giustizia globale.
I pastori Michael Jonas (Roma) e Hanno Wille-Boysen (Milano), responsabili dell’iniziativa, invitano calorosamente a partecipare numerosi per condividere giornate di studio, ascolto e dialogo.
Iscrizioni e Partecipazione entro il 1 agosto 2025

Heidi Lengler tra Brasile, Italia e Sicilia
Heidi Lengler sarà ordinata pastora il 7 settembre. La sua vocazione nasce tra Brasile, teologia e ascolto comunitario.
Una fede tra diaspora e diversità culturale
Heidi Lengler nasce nel 1976 a Estrela, nel Sud del Brasile, in una regione segnata dalla presenza luterana e da un mosaico di culture: portoghese, tedesca, italiana. Cresce in una famiglia luterana impegnata, partecipe della vita ecclesiale fin da bambina, nella città di Taquari. In questo contesto, dove comunque la Chiesa luterana era una minoranza – Heidi matura la sua identità di fede attraverso il coinvolgimento attivo nei gruppi giovanili, nel servizio comunitario e nella musica. Un cammino vissuto nella diaspora, in una dimensione dinamica e di una Chiesa di minoranza.

Dall’arte all’insegnamento, fino alla chiamata pastorale
Dopo gli studi in arte e teologia a Canoas e São Leopoldo, Heidi insegna arte, musica e religione per quindici anni nelle scuole luterane. Il suo impegno nella Comunità, però, va ben oltre l’aula scolastica: accompagnamento musicale, coordinamento dei gruppi giovani e culto. È proprio grazie alla sollecitazione di pastori e membri di chiesa che Heidi si interroga sulla vocazione pastorale. Durante quella che definisce una “crisi professionale”, arriva la svolta: sostenuto l’esame di ammissione alla facoltà teologica, si classifica prima e ottiene una borsa di studio.
Tra Brasile, Germania e Italia
Completati gli studi teologici in Brasile, Heidi è quindi invitata a Heidelberg per un semestre di scambio, e successivamente a Venezia per approfondire la teologia ecumenica. Proprio a Venezia conosce ed entra in contatto con la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI): così decide di completare la formazione ministeriale nel contesto italiano. Grazie a un’ulteriore esperienza accademica e pastorale, conclude il percorso con un master in teologia e l’inizio del vicariato. Dopo varie tappe nelle comunità CELI, il 7 settembre 2025 verrà ordinata pastora a Roma.
Ascolto, empatia e accompagnamento
Tra i suoi punti di forza, Heidi individua la cura pastorale e l’ascolto empatico. Nella convinzione che anche oggi la Chiesa può “fare la differenza”, offrendo testimonianza in un mondo segnato da individualismo, sofferenza e disorientamento. In Sicilia – dove sarà destinata dopo l’ordinazione – vuol coltivare relazioni autentiche, valorizzare la convivialità, ascoltare i bisogni e costruire insieme alla comunità un percorso condiviso.
Condivisione, giustizia e gioia
l versetto guida della sua confermazione – «Siate coloro che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori» (Giacomo 1,22) – è la bussola del suo agire. Per Heidi, la fede non è quindi un rifugio privato ma un impegno concreto, una spinta a rendere il mondo più umano, giusto e capace di riflettere l’amore di Dio.
Un percorso svolto all’interno della CELI, sotto la supervisione del Decano e della Vice Decana, Carsten Gerdes e Kirsten Thiele, e del teologo e Pastore della Comunità luterana di Roma, Michael Jonas.
