
Viterbo, no allo spreco alimentare
Quando la solidarietà incontra la sostenibilità: a Viterbo un modello replicabile per il futuro delle comunità locali in Italia.
Contrasto alle povertà: nuova cultura alimentare
In un’Italia in cui oltre 2,2 milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà assoluta (fonte Istat) e in cui tonnellate di cibo vengono quotidianamente sprecate, il progetto “Lotta allo spreco alimentare per contrastare la povertà e per una nuova cultura alimentare”, promosso dall’associazione Viterbo con Amore ODV, si impone come una risposta concreta e innovativa.

Grazie al sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di come il contributo fiscale possa tradursi in azioni tangibili a favore di giustizia sociale e sostenibilità ambientale.

Un impatto reale: oltre 20.000 kg di cibo recuperati
Dal 2022 i volontari dell’Emporio Solidale di Viterbo hanno recuperato e redistribuito alimenti ancora commestibili ma invenduti, migliorando la qualità del sostegno alimentare offerto a più di 500 famiglie ogni anno, pari a circa 1.500 persone.

Solo nel 2024 sono stati recuperati oltre 20 tonnellate di prodotti, tra cui frutta e verdura fresca da diversi supermercati, pane “del giorno prima”, dolci e altri prodotti da forno. Un risultato importante che non solo ha ridotto lo spreco, ma ha rafforzato l’autosostenibilità dell’Emporio.

Solidarietà e cultura alimentare per un cambiamento duraturo
Il progetto si articola in due azioni fondamentali:
- Recupero e distribuzione del cibo: una rete locale di negozi, aziende e volontari che opera ogni giorno per trasformare lo scarto in risorsa.
- Educazione nelle scuole: incontri con studenti di sei o sette istituti scolastici, coinvolgendo oltre 400 alunni della provincia di Viterbo per sensibilizzare sulle buone pratiche alimentari e sulla solidarietà.
Visitando l’Emporio Solidale, gli studenti non solo imparano, ma vivono in prima persona un’esperienza concreta di cittadinanza attiva.

Perché sostenere l’Otto per Mille luterano?
Destinare l’otto per mille alla CELI significa sostenere progetti sociali, educativi e culturali che si prendono cura delle persone e dei territori. Non si tratta solo di assistenza: si promuovono diritti, dignità e sostenibilità, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 ONU, in particolare:
- Goal 1 – Sconfiggere la povertà
- Goal 12 – Consumo e produzione responsabili
- Goal 13 – Agire per il clima
Il tuo gesto può davvero fare la differenza.
Con l’otto per mille luterano, trasformi la dichiarazione dei redditi in un atto concreto di partecipazione civile, etica e solidale.
👉 Scopri di più e firma per l’Otto per Mille alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia:
🌐 www.chiesaluterana.it/8-per-mille

Impegno umanitario: l’esempio dell’Uganda
Per la Federazione Luterana Mondiale il Paese africano è un modello di accoglienza e solidarietà, dove comunità ospitanti e rifugiati costruiscono insieme il futuro.
L’Uganda e l’accoglienza solidale
Il Paese è riconosciuto a livello internazionale per la sua politica di accoglienza verso i migranti. Con oltre 1,5 milioni di rifugiati, principalmente provenienti dal Sud Sudan, dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Burundi, il paese ha adottato un approccio inclusivo che permette ai rifugiati di accedere a servizi essenziali come l’istruzione e la sanità, nonché di lavorare e muoversi liberamente. Questo modello ha trasformato l’Uganda in un esempio di solidarietà e resilienza in un contesto globale spesso segnato da chiusure e restrizioni.
Il ruolo cruciale delle comunità ospitanti
Secondo la Federazione Luterana Mondiale (LWF), le comunità locali che accolgono i rifugiati sono fondamentali per il successo di qualsiasi risposta umanitaria. Queste comunità condividono risorse, terre e servizi con i nuovi arrivati, spesso affrontando esse stesse sfide economiche e sociali. La LWF sottolinea l’importanza di sostenere non solo i rifugiati, ma anche le comunità ospitanti, riconoscendo il loro contributo essenziale alla coesione sociale e alla stabilità regionale.
Il ruolo della FLM
La LWF opera in Uganda da oltre 45 anni, implementando programmi che mirano a migliorare la vita sia dei rifugiati che delle comunità locali. Le sue iniziative includono l’istruzione inclusiva, la protezione dei diritti umani, la promozione della pace e lo sviluppo sostenibile. Attraverso progetti come la costruzione di scuole, la formazione professionale e il supporto psicosociale, la LWF contribuisce a creare opportunità e a rafforzare la resilienza delle popolazioni coinvolte.
Un modello di solidarietà e inclusione
L’approccio dell’Uganda, supportato da organizzazioni come la LWF, dimostra come l’ospitalità e l’inclusione possano trasformare le sfide migratorie in opportunità di crescita e sviluppo condiviso. Investire nelle comunità ospitanti e nei rifugiati non solo migliora le condizioni di vita immediate, ma costruisce anche fondamenta solide per una convivenza pacifica e prospera.
Foto in copertina
Sito di transito di Ngomoromo nel distretto di Lamwo, Uganda settentrionale – un punto di ingresso principale per i rifugiati provenienti dal Sud Sudan in Uganda. Foto: LWF/Victor Wahome

Lucca Social Arts 2025
Con l’8×1000 luterano nasce “Lucca Social Arts”: arte, gioco e inclusione per tutti. Arte e gioco per una comunità più inclusiva
Creatività, famiglie e solidarietà
Lucca Social Arts torna con la sua terza edizione e un messaggio chiaro: l’arte può unire, ispirare e includere. Il progetto, nato da Artespressa APS e sostenuto grazie all’otto per mille luterano, animerà la Biblioteca Civica Agorà di Lucca con una serie di eventi dedicati ad adulti, bambini e famiglie.
Un progetto per tutti, nel cuore della città
“Lucca Social Arts” è molto più di una mostra. È un’esperienza culturale che promuove l’inclusione, l’accessibilità e la partecipazione attiva. La scelta della Biblioteca Agorà non è casuale: si tratta di uno dei luoghi simbolo della cultura cittadina, aperto e facilmente fruibile da tutte le fasce della popolazione.
Grazie al contributo dell’8×1000 luterano, il progetto può offrire gratuitamente attività pensate per valorizzare la diversità e costruire relazioni tra generazioni e culture. L’obiettivo è creare ponti sociali attraverso il linguaggio universale dell’arte e del gioco.
Tema 2025: “Arte e Gioco”
Il filo conduttore dell’edizione 2025 è “arte e gioco”, due dimensioni che stimolano la creatività e il piacere della scoperta. Questo connubio vuole riportare la leggerezza e la semplicità al centro dell’esperienza artistica, soprattutto per chi vive situazioni di fragilità o marginalità.
Adulti e bambini saranno coinvolti in laboratori creativi, pensati per offrire strumenti di espressione, libertà e crescita personale. Il programma culmina il 17 e 18 maggio con due giornate interamente dedicate a scuole, famiglie e cittadini.
Una mostra che racconta storie
Il 2 maggio verrà inaugurata la mostra delle opere realizzate durante l’anno da bambini e bambine che hanno partecipato ai laboratori. Questi lavori rappresentano l’anima del progetto: colori, forme e pensieri che raccontano un mondo visto con occhi nuovi, capaci di stupire per profondità e originalità.

Un evento sostenibile, accessibile e partecipato
Artespressa APS ha curato ogni dettaglio puntando alla sostenibilità: materiali ecocompatibili, attività inclusive, spazi pensati per accogliere ogni tipo di pubblico. “Il nostro obiettivo è regalare un sorriso, ispirare e lasciare un ricordo prezioso a ogni partecipante”, spiegano le ideatrici del progetto.
L’iniziativa guarda al futuro con l’intenzione di diventare un appuntamento fisso nella vita culturale di Lucca, rafforzando ogni anno il legame tra arte e territorio.
L’impegno della CELI
La Chiesa Evangelica Luterana in Italia, attraverso i fondi dell’otto per mille luterano, sostiene progetti che migliorano la qualità della vita, favoriscono l’inclusione e valorizzano la cultura. “Lucca Social Arts” è un esempio concreto di come la scelta dell’8×1000 possa trasformarsi in opportunità per tutti.
Scopri di più e sostieni il progetto
Per informazioni sull’evento e per contribuire al sostegno di iniziative simili, è possibile visitare il sito ufficiale:
👉 www.chiesaluterana.it/8-per-mille

Tra le persone: l’otto per mille luterano
Online il primo dei due video #siamosale 2025: storie di impegno luterano a Trieste, Venezia e Merano, grazie all’otto per mille.
Testimonianze reali
È online il primo video della campagna 2025 #siamosale promossa dalla Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI). Il video è già disponibile sul canale YouTube ufficiale della CELI questo link: racconta l’impegno concreto delle Comunità luterane di Trieste, Venezia e Merano. Un racconto reale fatto di persone, relazioni, cultura e servizio, sostenuto grazie all’otto per mille luterano.

Semplicità, concretezza, entusiasmo
Il video si inserisce nella cornice della campagna #siamosale, ispirata al versetto di Matteo 5,13: “Voi siete il sale della terra”. Un invito a riconoscere il valore dei piccoli gesti che generano cambiamento reale nelle vite di chi si trova ai margini.
Con parole e immagini, il video mostra il volto umano e accogliente delle Comunità luterane e delle tante realtà che, anche al di fuori del mondo luterano, collaborano alla costruzione di una società più giusta e solidale.
Il sale è un simbolo: di equilibrio, sapore, motivazione, luce. Ogni gesto ha valore: non importa quanto sia grande né quanto sia spettacolare.
Anzi, il “piccolo principe” ci ricorda che l’essenziale è invisibile agli occhi.

I protagonisti e le collaborazioni
Realizzato da Artescienza, con il coordinamento digitale di Asset Media Torino e la direzione generale della campagna affidata a Gianluca Fiusco (responsabile della comunicazione della CELI), il video è il primo tassello visivo di una narrazione plurale. La campagna del 2025 è stata ideata e coordinata in collaborazione con Yoge – Agenzia di Comunicazione Sostenibile di Genova.
Il prossimo video, dedicato alla Comunità Luterana di Torino, a firma del videomaker Daniele Vola, sarà disponibile a breve.

Oltre 50 progetti sostenuti in tutta Italia
Grazie all’otto per mille, la CELI ha sostenuto oltre 50 progetti di carattere sociale, educativo, culturale. Le iniziative promosse riguardano il contrasto alla povertà, il sostegno alle donne vittime di violenza, lo sviluppo delle aree interne, l’educazione musicale, la promozione dei diritti umani e la cura dei più piccoli.

Un grazie collettivo
La CELI ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione della campagna: volontari, pastori, pastore, associazioni partner, amici e amiche delle Comunità luterane.
Un grazie speciale anche a chi, pur non appartenendo al mondo luterano, riconosce e condivide l’uso responsabile dell’otto per mille da parte della CELI.

Scopri e sostieni #siamosale
Dal 15 maggio 2025 sarà possibile modificare e inviare la dichiarazione precompilata già disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Prima dell’invio ricordati di scegliere la preferenza per la Chiesa Evangelica Luterana in Italia.
Per approfondire la nostra campagna e scoprire come destinare l’otto per mille alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia, visita il sito: www.chiesaluterana.it/8-per-mille.
Per restare aggiornati, seguite i canali social della CELI su Facebook, Instagram e Bluesky, iscrivetevi ai canali WhatsApp e Telegram, oppure scrivete a ottopermille@chiesaluterana.it.

Polis teatro festival 2025
L’otto per mille luterano sostiene POLIS Teatro Festival 2025 a Ravenna, tra arte, diritti e inclusione sociale.
Inclusione e impegno civile a Ravenna
Dal 2 all’11 maggio 2025 Ravenna diventa capitale del teatro europeo con POLIS Teatro Festival, giunto all’ottava edizione. Diretto da Davide Sacco e Agata Tomsic del collettivo ErosAntEros, il festival presenta un focus sulla penisola iberica con spettacoli, incontri e prime nazionali che portano sul palco le voci più rappresentative della scena teatrale contemporanea di Spagna e Portogallo.

Un festival che unisce arte e impegno sociale
Con oltre 35 appuntamenti, tra spettacoli, prime nazionali, incontri e tavole rotonde, il festival propone una programmazione di respiro europeo. Al centro, temi attualissimi: diritti civili, queerness, memoria storica, post-colonialismo, utopia e multiculturalismo. Temi che rendono POLIS un punto di riferimento per chi cerca nel teatro una forma di riflessione e trasformazione sociale.
Fondamentale per la realizzazione dell’iniziativa è il sostegno dell’otto per mille luterano, che permette di rendere accessibile il teatro a centinaia di persone escluse dai circuiti culturali tradizionali: ogni anno oltre 100 spettatori e spettatrici in difficoltà e molti giovani under 30 possono partecipare gratuitamente.

Goya e l’utopia europea
L’artista e attivista Gianluca Costantini firma l’immagine del festival, ispirata a Francisco Goya. Una citazione potente: Il sonno della ragione genera mostri. Un invito a non smettere di costruire ponti tra passato e futuro, attraverso il teatro e l’arte, per immaginare una società più giusta, inclusiva e senza confini. L’edizione 2025 arriva in un momento simbolico: a quarant’anni dall’ingresso di Spagna e Portogallo nella Comunità Europea, il festival invita a riflettere sull’Europa di oggi e su quella che desideriamo costruire.

Formazione, partecipazione e cittadinanza attiva
Il POLIS Teatro Festival non è solo spettacolo. Numerose sono le attività partecipative, laboratori formativi e percorsi di inclusione sociale che coinvolgono attivamente il territorio, le scuole, le comunità e le nuove generazioni. Fin dalla sua nascita, il festival si distingue per un approccio che coniuga cultura e cittadinanza attiva, sostenendo il valore sociale e trasformativo dell’arte.
L’otto per mille luterano: cultura e futuro
Grazie al contributo dell’otto per mille della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), il festival riesce a offrire occasioni culturali a chi ne è spesso escluso. Firmare per l’otto per mille luterano significa sostenere progetti come questo, che fanno dell’arte un ponte tra le persone, i territori e le generazioni, promuovendo valori di pace, solidarietà e giustizia sociale.
👉 Scopri di più sulla campagna 8×1000 della CELI: www.chiesaluterana.it/8-per-mille


Elezione Papa, la Chiesa Luterana: rispetto e speranza ecumenica
La CELI, nel salutare Papa Leone XIV con rispetto, rivolge lo sguardo al proseguimento del dialogo ecumenico per una pace e giustizia condivise e praticate nel mondo.
Occasione di dialogo
Con l’elezione di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, la Chiesa cattolica romana entra in una nuova fase del suo cammino spirituale e istituzionale.
La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) augura al nuovo pontefice un ministero benedetto dal comune Signore.
Riconoscendo nel messaggio iniziale il forte richiamo alla pace, alla giustizia e alla responsabilità verso il creato temi storicamente rilevanti nella riflessione e nell’impegno delle Comunità luterane in Italia e nel mondo.

Il papato: distanza teologica
Pur ribadendo con chiarezza che il papato resta uno degli elementi di distanza rispetto alla Riforma protestante, la CELI ribadisce il proprio impegno nel cammino di dialogo fin qui percorso.
Fu proprio un papa, Leone X, ad emanare nel 1521 la scomunica contro Martin Lutero.
Tuttavia oggi, proprio grazie al reciproco dialogo e riconoscimento, l’ecumenismo non è un impegno ad annullare le differenze, ma esprime la volontà a percorrere insieme vie di giustizia, di verità, di servizio e di speranza.
Con questo spirito, l’elezione di Papa Leone XIV è accolta come occasione per continuare il confronto fraterno, con fiducia e apertura.
Un’agenda condivisa
La CELI riconosce nei primi interventi del nuovo pontefice l’eco di molte istanze care anche alla tradizione luterana.
Il richiamo alla pace disarmata, alla giustizia economica e sociale, alla cura della casa comune e all’ascolto degli ultimi.
Si tratta di un orizzonte di impegno condiviso e già percorso con slancio durante il pontificato di Francesco.
In questo tempo segnato da guerre, diseguaglianze, emergenze ambientali e spirituali, le Chiese hanno la responsabilità di rendere visibile una testimonianza alternativa, profetica, fondata sul Vangelo di Cristo.
L’impegno della CELI per l’unità nella diversità
La CELI ribadisce il proprio impegno a camminare nel solco del dialogo ecumenico con i fratelli e le sorelle cattolici.
Dialogo che negli ultimi decenni ha prodotto frutti concreti, pur tra ostacoli e fatiche.
L’incontro tra tradizioni cristiane diverse è quindi possibile quando ci si riconosce nel servizio agli altri, nella ricerca del bene comune e nella speranza fondata sulla grazia. L’unità non è uniformità, ma comunione vissuta nelle differenze.
Un saluto ed un invito
Alla vigilia di questo nuovo pontificato, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia rivolge alla Chiesa Cattolica, parole di preghiera e di incoraggiamento.
Con un rinnovato invito all’incontro e all’ascolto. Per essere insieme, luterani e cattolici, testimoni credibili del Vangelo nel mondo, con coraggio, umiltà e compassione.
Per contribuire a costruire ponti e a rafforzare la voce cristiana per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato.

Stettner nuova referente per l’ecumenismo
Nominata nel ruolo dalla Chiesa Evangelica Luterana Unita in Germania: una voce autorevole per il dialogo tra le Chiese.
Pastora e dottore in teologia
La VELKD (Chiesa evangelica luterana unita di Germania) ha annunciato una nuova figura di riferimento per le questioni ecumeniche e cattoliche.
Si tratta di Maria Stettner, pastora e dottore in teologia, assumerà dal 1° luglio 2025 il ruolo di Referente per le questioni ecumeniche e per i rapporti con la Chiesa cattolica.
Stettner, fino all’assunzione dell’incarico, affiancherà il vescovo luterano Christian Kopp, attuale referente per i rapporti ecumenici della VELKD e della EKD (Chiesa Evangelica in Germania). L’obiettivo è quello di rafforzare il dialogo tra le confessioni cristiane, in un tempo segnato da una crescente secolarizzazione.
“Siamo felici di aver affidato questo incarico a una persona così appassionata, competente e con lunga esperienza nel campo dell’ecumenismo”, ha dichiarato Stephan Schaede, vice-presidente della EKD.
Una lunga esperienza nel dialogo tra le Chiese
Originaria della diaspora evangelica in Alta Baviera, Maria Stettner ha contribuito per oltre nove anni a modellare relazioni ecumeniche e interreligiose della Chiesa evangelica luterana in Baviera (ELKB).
In precedenza, ha diretto l’ACK Bayern (Comunità delle Chiese cristiane in Baviera), ha collaborato come referente teologica con i vescovi regionali di Norimberga. Pastora a Holzkirchen e Bad Tölz.
Accanto all’impegno professionale, Stettner coltiva una passione per la musica classica e il gospel, la letteratura e le escursioni in montagna.
Missione e unità
Maria Stettner sottolinea che “le questioni teologiche e pratiche che ancora dividono le Chiese devono essere affrontate con coraggio e competenza”, ribadendo come la voce unita dei cristiani sia essenziale per testimoniare il Vangelo in una società sempre più lontana dalla religione.
Con questo incarico, la VELKD e la EKD rafforzano il loro impegno per una comunione visibile delle Chiese, fondata sulla condivisione della Parola e sull’apertura reciproca.
Foto di copertina

Teatro dei venti oltre il carcere
Il teatro entra in carcere grazie all’8xmille luterano: arte, inclusione e dignità per tutti. Un impegno che cura.
Un progetto che continua a crescere
Il Teatro dei Venti rafforza il proprio impegno nei progetti teatrali nelle carceri grazie al sostegno dell’8xmille della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI). Nel 2025 questo contributo rende possibile la continuità e l’ampliamento delle attività all’interno della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e della Casa Circondariale di Modena, portando avanti una visione del teatro come strumento di trasformazione sociale e personale.

Il valore del teatro sociale
Il contributo della CELI ha reso possibile la Trilogia dell’Assedio – Edipo Re, Sette contro Tebe e Antigone – realizzata in collaborazione con ERT / Emilia Romagna Teatro e messa in scena a febbraio al Teatro delle Passioni di Modena. Queste opere nascono da un lungo percorso teatrale realizzato con le persone detenute nei due istituti, testimoniando la forza del teatro nel superare barriere e pregiudizi.

Formazione professionale e reti europee
Accanto alla produzione teatrale, Teatro dei Venti sostiene anche la formazione. Nel quadro del progetto europeo AHOS – All Hands on Stage, alcuni detenuti partecipano a tirocini in illuminotecnica. Il percorso coinvolge importanti realtà teatrali locali come Teatro Storchi, Teatro Pavarotti-Freni e ATER Fondazione, e culminerà con la pubblicazione di un Manuale europeo di buone pratiche, utile a istituzioni e operatori culturali in tutta Europa.
Carcere e città: un ponte da costruire
Nel ventennale del Teatro dei Venti, il progetto Abitare Utopie Teens 2025 coinvolge anche le scuole. Gli studenti dell’IIS Venturi di Modena stanno producendo un podcast in 5 puntate per raccontare la storia e l’impatto del lavoro teatrale in carcere. Nel frattempo, i laboratori continuano con nuovi progetti come una messa in scena corale del Macbeth e un’indagine creativa su Antonin Artaud. Il progetto conferma il valore del teatro come presidio culturale e ponte tra carcere e società.

Perché scegliere l’8xmille luterano
Sostenere l’8xmille della Chiesa Luterana significa contribuire a progetti come questo, capaci di dare voce e dignità a chi vive ai margini. Le attività promosse da CELI non assistono, ma generano opportunità di cambiamento reale. Ogni firma è un gesto concreto per una società più giusta, inclusiva e consapevole.
👉 Scopri come destinare il tuo 8xmille su www.chiesaluterana.it/8-per-mille

1 maggio: una prospettiva evangelica
Il lavoro come vocazione spirituale, diritto alla giustizia, sicurezza, riposo e partecipazione responsabile nella società.
La dimensione teologica del lavoro
Il lavoro ha un profondo significato spirituale oltre che umano. Nella tradizione cristiana, rappresenta la partecipazione al progetto creatore di Dio. Dal racconto della Genesi, l’essere umano riceve la vocazione a coltivare e custodire la terra.
Martin Lutero considera il lavoro un servizio a Dio, indipendentemente dal tipo mestiere. Per il riformatore, infatti, ogni attività deve avere pari dignità e valore, se svolta con coscienza e responsabilità davanti a Dio.
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità
Colossesi 3, 23-24
Il valore della giusta retribuzione
La giustizia retributiva è una questione sempre più centrale nella riflessione sociale ed etica. Avere un salario dignitoso non significa solo soddisfare bisogni materiali, ma riconoscere il valore di ogni persona.
Le Scritture invitano a pagare il lavoratore senza indugi, poiché il compenso è legato alla dignità. In questo senso, le richieste sindacali per “un salario dignitoso” riflettono il bisogno di equità e rispetto. Il dibattito sul salario minimo, ad esempio, mostra quanto questa tematica resti attuale e divisiva.
Ma non solo. Le disparità retributive, ad esempio tra uomini e donne, sono il segno di una società che alimenta discriminazioni e situazioni di inferiorità che, proprio in una prospettiva evangelica, andrebbero decisamente superate.
Non froderai l’operaio povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, dentro le tue porte; gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole; poiché è povero, e lo aspetta con impazienza; così egli non griderà contro di te all’Eterno, e tu non commetterai un peccato.
Deuteronomio 24, 14-15
Il diritto al riposo
Il tempo libero è un diritto che promuove salute fisica, equilibrio mentale e relazioni sociali. Il riposo settimanale trova fondamento nel comandamento del sabato, che tutela la persona e la comunità. Le nuove forme di lavoro digitale mettono in discussione questo diritto, spostando sempre più il lavoro nel privato ma anche allungando il tempo del lavoro a dismisura.
Per questo nelle Chiese il dibattito si focalizza sulla salvaguardia della distinzione tra vita privata e professionale.
Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!
Marco 2, 27
La sicurezza come diritto irrinunciabile
Lavorare in condizioni sicure è un diritto fondamentale. La sicurezza non riguarda solo gli incidenti, ma anche la tutela psicologica e il rispetto della dignità.
In Italia, ad oggi e secondo i dati INAIL, sono oltre 138 i morti sul lavoro.
Sempre la stessa fonte evidenzia che gli infortuni in Italia sono saliti a 589.571 (+0,7% rispetto al 2023),ed i casi fatali hanno interessato 1.090 lavoratori (+4,7% rispetto al 2024).
Sul versante delle malattie professionali, sono arrivate ad 88.499 denunce con un aumento del 21,6% rispetto al 2023.
La tragica morte di operai a causa di carenze nei controlli non è quindi un problema soltanto sindacale o legislativo. Evidenzia la necessità di un impegno collettivo nel quale le Chiese possono svolgere un ruolo importante e attivo nella società.
La Bibbia esorta infatti a dare voce a chi non può parlare, a difendere gli emarginati e a lottare per la giustizia. La sicurezza sul lavoro è parte integrante di questa missione.
Apri la tua bocca in favore del muto, per sostenere la causa di tutti gli abbandonati; apri la tua bocca, giudica con giustizia, fa’ giustizia al misero e al bisognoso.
Proverbi 31, 8-9
Creatività, spiritualità e partecipazione
Il Primo Maggio è un’occasione per riflettere sulla vocazione del lavoro. Una vocazione che, come tale, esprime i talenti dei quali ciascuno e ciascuna è portatore.
La Festa del Lavoro è quindi un richiamo alla partecipazione dei cristiani e delle cristiane alla costruzione di una società equa, giusta, dove questo impegno sia perciò possibile e le voci dei lavoratori e delle lavoratrici possano trovare realmente ascolto.
Foto di copertina
Immagine generata automaticamente dalle AI.

Ricordare per distinguere e resistere
Le Chiese protestanti europee ricordano l’8 maggio 1945 per promuovere memoria, giustizia, pace e resistenza contro l’ingiustizia.
Un ricordo necessario per costruire il futuro
La Comunione delle Chiese Protestanti in Europa (CCPE) invita alla memoria attiva in occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. L’8 maggio 1945 rappresenta una svolta storica: la fine del nazismo e l’inizio di una nuova epoca per l’Europa. Tuttavia, questa nuova fase non porta subito pace, ma nuove violenze, divisioni e oppressioni. La CCPE sottolinea l’importanza di non dimenticare le atrocità del passato per impedire che l’ingiustizia si ripeta.
Una memoria che riconosce le differenze
Le chiese della CCPE provengono da storie e contesti diversi. Ogni comunità rappresenta memorie uniche di dolore, colpa e speranza. Queste memorie non possono fondersi in una sola narrazione, ma devono poter tra loro dialogare. Perciò la Comunione promuove una memoria condivisa fatta di rispetto reciproco e accettazione delle ambivalenze. Questo approccio consente di costruire una vera cultura della pace, fondata sulla verità e sull’ascolto.
La pace come responsabilità condivisa
Per le chiese protestanti europee, la pace non è un’utopia ma una responsabilità concreta. Essa implica la denuncia della violenza e l’impegno per la giustizia. Ricordare il passato serve a evitare nuovi totalitarismi, a combattere i nazionalismi e a resistere alla normalizzazione del male. La CCPE invita a riconoscere la dignità di ogni persona come fondamento della convivenza democratica.
Un’Europa di nuovo a rischio
A 80 anni dalla fine della guerra, la pace europea è fragile. L’invasione russa dell’Ucraina, i neonazionalismi e la sfiducia nella democrazia minacciano valori condivisi. Le chiese si trovano nel cuore di queste tensioni e non possono restare in silenzio. La CCPE riafferma l’impegno per un’Europa unita, solidale e capace di rispondere alle sfide del presente senza dimenticare il passato.
Una preghiera per la pace
Il comunicato si chiude con una preghiera rivolta a Dio, fonte di pace, affinché custodisca la memoria, sostenga il coraggio e illumini il cammino di riconciliazione. Nella consapevole sfida che aspetta le Chiese, tutte le Chiese, a diventare strumenti di pace visibile nel mondo, superando perciò paura e indifferenza.
Dio misericordioso,
Tu che hai promesso di asciugare le nostre lacrime,
conserva la nostra memoria,
affinché non diventiamo indifferenti quando dimentichiamo;
conserva in noi il dubbio,
affinché non seguiamo inconsapevolmente ideologie politiche e facili stereotipi;
conserva in noi la certezza,
affinché, di fronte alla violenza, all’ingiustizia e ai conflitti che ci circondano, non diventiamo silenziosi e scoraggiati;
conserva in noi il coraggio,
affinché restiamo saldi nel tuo messaggio di pace.
Tu sei la nostra pace,
fa’ perciò che la tua pace risplenda attraverso di noi nel mondo.
Amen