Giovani luterani impegnati per il dialogo e la pace
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A Parigi giovani luterani europei si impegnano per dialogo, preghiera e azione comune verso comunità più giuste e pacifiche.
Giovani luterani europei uniti per la pace
Si è concluso a Parigi, dal 30 settembre al 3 ottobre 2025, l’European Youth Gathering della Federazione Luterana Mondiale (LWF), un incontro che ha riunito sessanta giovani leader provenienti da chiese luterane di tutta Europa e di altri continenti. Sotto il tema “Promises of Peace” (Promesse di pace), i partecipanti si sono confrontati su come costruire la pace nelle proprie comunità e nel mondo, partendo da una visione che intreccia dimensioni spirituali, sociali, ecologiche e relazionali.
Preghiera, dialogo e azione per la pace
Durante i lavori, i giovani hanno riconosciuto che la pace globale nasce da un impegno concreto a livello locale. Florian Toth, della Chiesa evangelica di Confessione augustana in Austria, ha sottolineato:
“Se vogliamo la pace nel mondo, dobbiamo imparare a costruirla nelle nostre comunità”.
Savanna Sullivan, responsabile del programma giovanile della Federazione, ha ricordato che la pace non è solo assenza di guerra, ma capacità di riconoscere le ingiustizie e ascoltare le voci di chi non vive in una condizione di serenità.
“Nessuno di noi vive in società completamente pacifiche,” ha spiegato, “ma possiamo imparare a notare quando manca la pace e diventare costruttori di riconciliazione”.
Giustizia intergenerazionale: fondamento di comunità pacifiche
Il raduno di Parigi è stato anche il primo di una serie di incontri regionali che anticipano la nuova politica sulla giustizia intergenerazionale della LWF, ispirata alle decisioni prese all’Assemblea di Cracovia del 2023. I giovani hanno ribadito che la pace duratura si fonda sulla partecipazione equa tra generazioni, creando spazi dove ogni voce possa essere ascoltata.
Veronica Pålsson, membro del Consiglio della Federazione, ha ricordato che questa politica “non è solo per i giovani, ma per tutte le generazioni, perché ognuna possa partecipare pienamente alla vita della Chiesa”. Anche Martin Jan Javornik, della Chiesa evangelica slovacca in Serbia, ha insistito sulla necessità di una partecipazione “non solo possibile, ma significativa”. Charlotte Frank, della Chiesa evangelica della Germania centrale, ha richiamato l’attenzione dei e delle partecipanti sul testo della Prima Lettera ai Corinzi:
“Come un unico corpo, dobbiamo prenderci cura di ogni sua parte affinché tutta la comunità stia bene.”
1. Corinzi 12, 26
Un messaggio di speranza e impegno
Al termine dell’incontro, i giovani hanno redatto un messaggio di pace fondato su dialogo, speranza e azione concreta. Riconoscendo la difficoltà di trovare la pace interiore in un mondo segnato da guerra, crisi climatica e disuguaglianze, ma hanno rinnovato l’impegno a cercarla nella fede, nella Scrittura e nella preghiera.
“Nella ricerca della pace nelle nostre comunità”, sottolinea il messaggio finale, “vogliamo affrontare i temi che dividono le chiese e la società: emergenza climatica, ingiustizie di genere e discriminazione. Guidati dalle promesse di Dio e dallo Spirito Santo, ci impegniamo nella preghiera, nel dialogo, nella costruzione di comunità e nell’azione per la pace”.