
Incarnare la speranza in Europa
A Riga, leader luterani europei riflettono su come incarnare la speranza nelle società polarizzate, testimoniando giustizia, ascolto e compassione.
Le Chiese chiamate ad essere voci di speranza
Si conclude oggi, a Riga (Lettonia) la Consultazione sulla leadership delle Chiese europee sul tema “Incarnare la speranza, fare la differenza”.
La Segretaria Generale della Federazione Luterana Mondiale (LWF), Rev. Dr. Anne Burghardt, ha invitato i leader delle tre regioni europee – occidentale, orientale e nordica – a essere voci di speranza e di riconciliazione in un mondo segnato da polarizzazioni, populismi e crisi di fiducia nella democrazia.

“Incarnare la speranza significa praticare la riconciliazione e l’ascolto, senza rinunciare ai valori che rappresentiamo”, ha affermato Burghardt.
Nel suo intervento di apertura, la Segretaria Generale ha distinto l’ottimismo facile, spesso illusorio, dalla speranza radicata nella fede e nella Parola di Dio.
Questa speranza, ha sottolineato, è il cuore della strategia della Federazione e affonda le radici nella teologia dell’incarnazione, quella che afferma che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.

Una teologia credibile
Burghardt ha descritto questa teologia come contestuale e profetica, capace di discernere dove il Vangelo deve sfidare pratiche culturali o sistemi ingiusti, trovando linguaggi adatti a ciascun contesto.
Ma anche una teologia personale e comunitaria, che riconosce che “nessuno può essere Chiesa da solo”, e insieme ecologica, poiché abbraccia la cura del creato e di tutti gli esseri viventi.
“Diventa credibile solo quando è vissuta”, ha ammonito Burghardt. “Le parole si traducono in fatti quando le comunità incarnano la giustizia, la misericordia e la compassione”.

Relazioni, giustizia e accoglienza
In un mondo dove crescono nazionalismi e chiusure, la Segretaria Generale ha ribadito che le Chiese devono restare inclusive, accoglienti e aperte alla diversità, testimoniando cooperazione e solidarietà.
“La testimonianza della Federazione Luterana Mondiale – ha aggiunto – può essere esempio di come preservare la propria identità rimanendo aperti agli altri”.
Voci di speranza da tutta Europa
Per Aivita Putnina (Lettonia) “le persone riescono a immaginare un mondo migliore, ma spesso faticano a tradurlo in realtà”.
Ha invitato perciò le Chiese a usare gli strumenti che già possiedono per porre fine alla violenza e diffondere speranza, attraverso ascolto, empatia e cura.

Nei diversi interventi, la speranza è stata raccontata come esperienza concreta di solidarietà:
Per Sarah Farrow, cappellana universitaria a Londra, il dialogo interreligioso è una prassi importante contro xenofobia e odio.
Veronica Pålsson (Chiesa di Svezia) ha ribadito l’ importanza di guardare alla testimonianza della speranza nelle persone che “hanno il coraggio delle proprie convinzioni” e nella fiducia che la Chiesa possa offrire “qualcosa di diverso da ciò che i social o la politica propongono”.
Per la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) ha partecipato il Decano, pastore Carsten Gerdes.
Foto di copertina e nell’articolo ©LWF/Albin Hillert