
Conflitto israelo-iraniano: interviene la Federazione Luterana Mondiale
La Federazione Luterana Mondiale invoca il cessate il fuoco tra Iran e Israele: un appello globale per il dialogo e la dignità umana.
Contenere e ridurre il conflitto
La Federazione Luterana Mondiale (LWF) ha diffuso un appello per l’immediata per contenere e ricomporre la tensione tra Iran e Israele.
Tale crisi rappresenta “una minaccia per una regione già fragile, e per la pace globale”.
Il comunicato, firmato per conto della comunione globale di 150 chiese membro, denuncia il rischio di escalation nucleare e chiede un impegno diplomatico forte e coraggioso.
I punti chiave
- Fermare le ostilità – La Federazione invita i governi di Iran e Israele a sospendere azioni belliche e scegliere canali diplomatici e nonviolenti, per salvaguardare la vita dei cittadini e la stabilità regionale.
- Coinvolgere le Nazioni Unite – Il comunicato sollecita l’ONU a intensificare le mediazioni diplomatiche, a monitorare la situazione e contenere il conflitto, facendo rispettare il diritto internazionale e proteggendo i civili.
- Coinvolgere i leader religiosi e le potenze globali – Le chiese e i leader religiosi sono chiamati a farsi portavoce di giustizia e pace, secondo il principio “l’indifferenza non è un’opzione”. Si chiede anche un intervento deciso da parte di Stati Uniti, Unione Europea e altre influenti nazioni .
Riflessioni e impatto Globale
La Federazione sottolinea che la pace sostenibile risiede nel dialogo, nel rispetto delle leggi internazionali e nella tutela della dignità umana
Il comunicato richiama il Vangelo di Matteo (“Beati i costruttori di Pace” – 5:9) come guida morale, incoraggiando le comunità di fede a pregare, agire, e non restare silenti di fronte all’ingiustizia.
Conclusione
Il comunicato LWF si propone non solo come denuncia delle violenze, ma soprattutto come proposta operativa: cessate il fuoco immediato, intervento diplomatico da parte dell’ONU e delle potenze globali, ruolo attivo delle chiese e dei leader religiosi nel promuovere un impegno concreto per la pace.
In un momento storico critico, LWF rilancia un messaggio potente: la fede non può restare in silenzio.
Dichiarazione della
(Traduzione in italiano)
Federazione Luterana Mondiale
sul conflitto Iran-Israele
Come persone di fede, dobbiamo parlare apertamente e non rimanere in silenzio di fronte alla catastrofe in atto in Medio Oriente. La guerra tra lo Stato di Israele e la Repubblica dell’Iran rappresenta una minaccia immediata e pericolosa per una regione già fragile e per la pace globale.
Come Comunione di Chiese radicata nel Vangelo di Gesù Cristo e impegnata per la pace, la giustizia e la riconciliazione, siamo allarmati dal rischio di ulteriori scontri militari, dalla perdita di vite umane, dello sgretolamento delle vie diplomatiche e dal rischio incombente dell’uso di armi nucleari. L’indifferenza non è un’opzione. Siamo persone di speranza. Crediamo che la pace sia possibile e che sia l’unica via da seguire.
Ribadiamo la convinzione di lunga data della Federazione Luterana Mondiale che una pace sostenibile possa essere raggiunta solo attraverso il dialogo, il rispetto del diritto internazionale e la tutela della dignità umana di tutti. Esortiamo tutti i leader e gli attori coinvolti a moderazione, saggezza e coraggio morale.
Esortiamo leader e comunità ovunque: non tacete di fronte all’ingiustizia. “Beati gli operatori di pace“, dice Cristo, “perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5:9). Non solo preghiamo per la pace, quindi, ma lavoriamo per essa, esigiamola e incarniamola.
Invitiamo le chiese e i leader religiosi di tutto il mondo a unirsi a noi in questa testimonianza di speranza, giustizia e pace. In questi tempi, la fede non deve tacere. Parliamo, ci schieriamo, agiamo, perché l’indifferenza non è un’opzione.
Pertanto chiediamo con urgenza che:
- I governi di Iran e Israele interrompano immediatamente tutte le azioni di escalation e si adoperino in percorsi nonviolenti per il bene dei loro popoli e della pace della Regione;
- Le Nazioni Unite, intensifichino i propri sforzi diplomatici e usino la propria autorità per mediare, monitorare e contenere la crisi, richiamanto tutte le parti alla responsabilità del diritto internazionale e della protezione dei civili;
- Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e le altre potenze mondiali influenti nella regione agiscano con decisione e responsabilità, utilizzando tutti i canali politici e diplomatici disponibili per prevenire ulteriori scontri militari;
Come comunione che ha assistito alle conseguenze devastanti della guerra in molte regioni, restiamo impegnati a camminare al fianco di coloro che soffrono e ad alzare la voce dei costruttori di pace.