
Ricordare per distinguere e resistere
Le Chiese protestanti europee ricordano l’8 maggio 1945 per promuovere memoria, giustizia, pace e resistenza contro l’ingiustizia.
Un ricordo necessario per costruire il futuro
La Comunione delle Chiese Protestanti in Europa (CCPE) invita alla memoria attiva in occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. L’8 maggio 1945 rappresenta una svolta storica: la fine del nazismo e l’inizio di una nuova epoca per l’Europa. Tuttavia, questa nuova fase non porta subito pace, ma nuove violenze, divisioni e oppressioni. La CCPE sottolinea l’importanza di non dimenticare le atrocità del passato per impedire che l’ingiustizia si ripeta.
Una memoria che riconosce le differenze
Le chiese della CCPE provengono da storie e contesti diversi. Ogni comunità rappresenta memorie uniche di dolore, colpa e speranza. Queste memorie non possono fondersi in una sola narrazione, ma devono poter tra loro dialogare. Perciò la Comunione promuove una memoria condivisa fatta di rispetto reciproco e accettazione delle ambivalenze. Questo approccio consente di costruire una vera cultura della pace, fondata sulla verità e sull’ascolto.
La pace come responsabilità condivisa
Per le chiese protestanti europee, la pace non è un’utopia ma una responsabilità concreta. Essa implica la denuncia della violenza e l’impegno per la giustizia. Ricordare il passato serve a evitare nuovi totalitarismi, a combattere i nazionalismi e a resistere alla normalizzazione del male. La CCPE invita a riconoscere la dignità di ogni persona come fondamento della convivenza democratica.
Un’Europa di nuovo a rischio
A 80 anni dalla fine della guerra, la pace europea è fragile. L’invasione russa dell’Ucraina, i neonazionalismi e la sfiducia nella democrazia minacciano valori condivisi. Le chiese si trovano nel cuore di queste tensioni e non possono restare in silenzio. La CCPE riafferma l’impegno per un’Europa unita, solidale e capace di rispondere alle sfide del presente senza dimenticare il passato.
Una preghiera per la pace
Il comunicato si chiude con una preghiera rivolta a Dio, fonte di pace, affinché custodisca la memoria, sostenga il coraggio e illumini il cammino di riconciliazione. Nella consapevole sfida che aspetta le Chiese, tutte le Chiese, a diventare strumenti di pace visibile nel mondo, superando perciò paura e indifferenza.
Dio misericordioso,
Tu che hai promesso di asciugare le nostre lacrime,
conserva la nostra memoria,
affinché non diventiamo indifferenti quando dimentichiamo;
conserva in noi il dubbio,
affinché non seguiamo inconsapevolmente ideologie politiche e facili stereotipi;
conserva in noi la certezza,
affinché, di fronte alla violenza, all’ingiustizia e ai conflitti che ci circondano, non diventiamo silenziosi e scoraggiati;
conserva in noi il coraggio,
affinché restiamo saldi nel tuo messaggio di pace.
Tu sei la nostra pace,
fa’ perciò che la tua pace risplenda attraverso di noi nel mondo.
Amen