
Giovani luterani: la sfida della partecipazione
Dalla Budapest 1984 ad Augsburg 2030: come le chiese luterane rafforzano la voce dei giovani nei processi decisionali.
Dalla quota giovani del 1984 ad oggi
Era il 1984 quando, durante l’Assemblea di Budapest, la Federazione Luterana Mondiale (LWF) lanciò una sfida storica: introdurre una quota minima del 20% di giovani nei processi decisionali delle chiese membri.
A distanza di quarant’anni, la domanda resta: quanto è stato realizzato di quell’impegno?
L’appello di Cracovia
Nel 2023, a Cracovia, l’Assemblea della LWF ha rinnovato la richiesta: i giovani devono avere diritto non solo di parola ma anche di voto negli organi decisionali.
Un invito rivolto alle chiese di tutto il mondo a garantire un reale coinvolgimento delle nuove generazioni.
L’America Latina apre la strada
La Chiesa Luterana in Cile ha approvato di recente una mozione che garantisce ai giovani delegati il diritto di voto nei consigli sinodali.
Un passo importante che si aggiunge a quanto già avviato in Bolivia, Brasile, Colombia e nella Chiesa del Rio de la Plata.
“Dare voce ai giovani significa rafforzare la struttura della chiesa”, sottolinea Francisco Gómes, presidente della gioventù luterana cilena.
La spinta dagli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, la Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA) ha modificato i propri statuti: la quota di giovani e giovani adulti nei processi decisionali è stata aumentata dal 10% al 20%.
Una decisione che riprende direttamente la risoluzione del 1984 e che riconosce il valore delle competenze e della visione delle nuove generazioni.
Il caso della Germania centrale
In Germania, l’attenzione si concentra sui giovani dai 16 anni in su, con la possibilità di partecipare come membri votanti nei Sinodi e nei consigli locali. Come spiega la giovane delegata Charlotte Frank, si tratta non solo di una riforma delle norme, ma di un cambiamento culturale: passare da una presenza simbolica a una partecipazione effettiva.
Giustizia intergenerazionale
Il lavoro della task force della Federazione sulla giustizia intergenerazionale mira a offrire linee guida globali.
Obiettivo: garantire che le chiese non solo aprano spazi ai giovani, ma costruiscano un modello duraturo di dialogo tra generazioni, in vista della prossima Assemblea ad Augusta nel 2030.