
Economia e giustizia le Chiese a Siviglia
Chiese e attivisti alla Conferenza ONU di Siviglia chiedono un’economia globale che metta persone e pianeta prima del profitto.
Le economie devono servire la vita
Dal 30 giugno al 3 luglio 2025, a Siviglia si è svolta la Conferenza delle Nazioni Unite sul finanziamento dello sviluppo. La Federazione Luterana Mondiale (LWF) e numerosi partner ecumenici hanno partecipato con un messaggio chiaro: serve un’economia che metta al centro i diritti umani e la cura del pianeta, non il profitto. Le Chiese sono chiamate a mobilitare le proprie reti per promuovere un ordine economico giusto, equo e sostenibile.
Delusione e nuovo impegno
Molti delegati hanno espresso delusione per il documento finale della conferenza, considerato debole di fronte alla crescente crisi del debito, alle disuguaglianze sociali e all’emergenza climatica.
La Federazione ha sottolineato come le istituzioni finanziarie globali stiano scaricando il peso della crisi sui più poveri, mentre continua l’arricchimento di pochi. Le proposte alternative ci sono, ma serve il coraggio di adottarle.
Sfruttamento delle risorse e colonialismo economico
Attivisti da tutto il mondo hanno condiviso testimonianze forti: dalla deforestazione illegale in Perù all’estrazione di nichel in Papua, fino all’inquinamento nella regione del Delta del Niger in Nigeria.
Le economie “estrattive” ed il colonialismo economico continuano a favorire grandi compagnie a scapito delle comunità locali. In Namibia, oltre il 70% delle terre agricole resta in mano ai discendenti dei coloni, mentre i diritti dei lavoratori e la trasparenza fiscale sono ignorati.
I giovani vogliono un cambiamento
Jackline Makena Mutuma, pastora metodista in Kenya, ha denunciato l’impatto devastante del debito pubblico sulla vita delle giovani generazioni.
In alcuni paesi, la disoccupazione giovanile supera il 60%. La Chiesa, ha detto, non può restare in silenzio: deve dare voce e spazio ai giovani come attori del cambiamento.
L’economia della vita
Il Rev. Philip Peacock (WCRC) ha ribadito che le comunità di fede possono offrire un’altra visione: un’economia della vita. Attraverso la piattaforma ecumenica NIFEA (New International Financial and Economic Architecture), le Chiese chiedono la riforma urgente del sistema finanziario globale, promuovendo trasparenza, riduzione del debito e giustizia fiscale. Una teologia economica ispirata alla dignità umana e alla solidarietà.
Il debito come emergenza morale
Secondo Alistair Dutton di Caritas Internationalis, la realtà attuale è inaccettabile: si tagliano aiuti salvavita mentre aumentano i dazi, i tassi d’interesse e l’elusione fiscale. Queste scelte politiche, ha avvertito, non solo vanificano decenni di sviluppo, ma alimentano instabilità, migrazioni forzate e terrorismo.
I luterani sostengono la speranza
La Federazione sostiene la campagna “Trasforma il debito in speranza”, ispirata ai principi biblici di giustizia, riparazione e liberazione.
Il Rapporto sul Giubileo cattolico pubblicato a giugno, con il contributo di Joseph Stiglitz e Martín Guzmán, rilancia la necessità di un’economia etica fondata sulla cura della casa comune e sulla dignità di ogni essere umano.