
CELI in ascolto: dal 9 giugno
La CELI inaugura uno spazio di ascolto online: fede, ascolto e tecnologia per costruire relazioni autentiche e significative.
Oltre bot e algoritmi
A partire dal 9 giugno 2025, nella sezione italiana di questo sito sarà attivo un nuovo spazio di ascolto online (il link sarà attivo dal 9 giugno), pensato per chi desidera avvicinarsi alla Chiesa, confrontarsi su domande di fede o semplicemente essere ascoltato. In un’epoca dominata da bot, algoritmi e intelligenze artificiali, la CELI lancia un segnale forte e chiaro: dietro una Chiesa, anche online, ci sono persone vere, competenti e pronte ad ascoltare.

Una risposta ai bisogni di relazione nell’era digitale
Questa iniziativa nasce da una crescente consapevolezza: sempre più persone cercano contatto con la CELI. Alcune per iniziare un percorso di fede, altre per condividere una riflessione, altre ancora per trovare uno spazio dove poter esprimere liberamente dubbi, emozioni e interrogativi spirituali. Lo spazio di ascolto risponde a questa esigenza: non un servizio psicologico, ma un servizio di ascolto e accoglienza pastorale e comunitaria, radicato nella vocazione della Chiesa a creare relazioni significative.
Una tradizione che viene dalla… Riforma
Questa apertura verso l’ascolto ha radici profonde.
Uno dei frutti più rivoluzionari della Riforma luterana fu proprio il passaggio da una fede passiva a una fede attiva, consapevole e partecipata.
La Riforma ha dato voce alle domande, ha incoraggiato il confronto diretto con la Parola e con la comunità.
Lo spazio d’ascolto della CELI si inserisce in questa eredità storica: non è solo un canale digitale, ma un’espressione viva della responsabilità che ogni credente ha nell’edificare relazioni di cura e condivisione.

L’uso umano della tecnologia: voce e parola al centro
Attraverso una finestra visibile sulla homepage della sezione italiana del sito CELI, sarà possibile inviare messaggi scritti o vocali.
Saranno adottati strumenti tecnici per evitare l’abuso da parte di bot o spam automatici: o l’uso strumentale dell’anonimato.
L’obiettivo è valorizzare la tecnologia per costruire ponti reali, non per replicare automatismi senz’anima.
Non solo crisi: un servizio per chi cerca, domanda, costruisce
Il servizio non è pensato esclusivamente per situazioni di disagio o crisi spirituale, ma per chi è in cammino, chi cerca un confronto profondo, chi sente che la fede si costruisce attraverso le domande.
Si rivolge a chi vuole scoprire o riscoprire la comunità luterana, soprattutto nei territori dove la presenza fisica di una comunità è difficile da raggiungere.
La tempistica? Proprio per rispondere ad una vocazione protestante, di ascolto e cura delle relazioni, la risposta alle richieste avverrà secondo una tempistica non standardizzata.
Secondo il principio: immediate listening, human response, ovvero in maniera attenta e adeguata al tipo di richiesta che verrà inviata.
La Chiesa presente nella diaspora, vicina a chi cerca
Come ha dichiarato Gianluca Fiusco, responsabile della comunicazione CELI, “la Chiesa Luterana è una diaspora, nel senso che è disseminata nella Penisola“, ma questo non significa distanza o assenza.
Lo spazio d’ascolto è una risposta concreta ai limiti geografici e alla solitudine contemporanea, senza rinunciare alla profondità e all’umanità della fede cristiana condivisa.

Umanità, ascolto e tecnologia per una fede condivisa
Non si tratta infine di un surrogato delle relazioni reali, ma un’estensione possibile e credibile della cura d’anime, del dove la tecnologia è al servizio dell’umanità, e non il contrario. È un gesto di fiducia nelle domande delle persone, nella loro sete di senso e relazione, e nella possibilità che anche il digitale possa diventare luogo di testimonianza concreta della fede.