
Non andrai da solo
La benedizione alla fine del culto è uno dei momenti più importanti e intensi per molti membri della comunità. Per quanto buona possa essere stata la predicazione, se il pastore incespica sulle parole ben note, si rischia il disagio. E posso capirlo. Dopo tutto, è un momento sacro in cui ci viene promesso il sostegno e il rafforzamento di Dio. Come comunità della chiesa o privatamente in un culto di benedizione. In occasione di battesimi, confermazione, matrimoni o benedizioni sul letto di morte.
È sempre Dio stesso che promette di accompagnarci, qualunque cosa accada. Bene-Dicere, Bene-Dicare, Dio stesso ci promette il bene. E posso farlo anch’io. Non devo nemmeno essere un pastore. A chi potrei dire cose buone? Chi ha bisogno di una parola incoraggiante e sincera? Non un rapido WhatsApp, ma un vero e proprio faccia a faccia? Magari soprattutto in estate, quando arrivano le vacanze e posso rilassarmi. Per chi posso diventare un messaggero di benedizioni?
“Che Dio faccia risplendere il suo volto su di voi”.
Augurio e promessa – molto personale e per tutte le persone che vivono con me. Un rafforzamento e un mandato a trasmettere le buone parole di Dio, a benedire gli altri. Perciò ti auguro, caro lettore, che l’estate prossima sia ricca di momenti di benedizione. Che tu senta la buona compagnia di Dio e sappia che è al tuo fianco. Che tu stesso possa promettere cose buone alle persone e diventare un messaggero. Fatevi coraggio, non è così difficile. E che voi stessi sarete sempre di nuovo benedetti, soprattutto nei momenti in cui ne avete più bisogno. Uno dei nostri inni di benedizione termina con le parole:
“Amen, non andrai da solo. Amen, ci sarà pace.“
Vi auguro questa pace per i vostri viaggi estivi, sia in vacanza che a casa.
Il vostro Pastore Patrick Spitzenberger, Direttore degli Studi del Centro Melantone Roma