Musica

Martin Lutero, nientemeno, definì la musica quale ‘somma ancella della teologia’, ed egli stesso compose più di 30 fra corali e inni. Non deve quindi meravigliare che la confessione evangelica, dia, nella propria spiritualità vissuta, un peso particolare all’ambito della musica di chiesa. Elevare le voci nel canto quale espressione di viva fede personale, costituisce, insieme all’ascolto della predicazione, parte essenziale del culto. Nel canto il soggetto credente si manifesta in modo esteriore ed entra in comunione con gli altri credenti della comunità. Di regola, durante un culto la comunità canta quattro-cinque inni, di ognuno più strofe.

Lo strumento classico di accompagnamento nonché di espressione artistica per il preludio e il postludio nel culto è l’organo. Ciò è da ricondurre al fatto che, durante l’epoca barocca in Germania centrale e settentrionale, nel periodo di maggior splendore artistico della musica di chiesa evangelica, con importanti rappresentanti quali Johann Sebastian Bach e Dietrich Buxtehude, l’organo è stato lo strumento principale e di maggiore impressione.

Nel corso del tempo, all’insegna della prassi di una musica di chiesa in continuo rinnovamento, si sono affermati anche altri strumenti musicali nel culto: chitarra, tastiere, archi, ottoni, legni 0404 Broschüre Luterani e musica_Pagina_01(flauti) e molti altri ancora. L’inno di chiesa moderno, gradatamente affermatosi ed entrato a far parte degli innari delle comunità soprattutto per opera dei movimenti delle Giornate della chiesa (Kirchentage), segue il desiderio di cantare e raccontare il Vangelo in modo rinnovato.

La CELI si dichiara lieta di avere un proprio innario bilingue dal 2010. In tal modo si vuole rendere più accessibile l’inno di chiesa evangelico anche ai membri di lingua italiana.

Le comunità della CELI sono sempre anche luoghi culturali musicali. Ripetutamente esse si impegnano nella musica partecipando in questo modo alla vita culturale delle proprie città e spesso ospitano formazioni corali e concertistiche provenienti da altre parti d’Italia e dall’estero.